Il leader della Svolta: “Non voglio correre il rischio che si ripeta quanto accadde cinque anni fa, condannando Civitavecchia al declino e alla paralisi economica. Tedesco è un professionista capace e una persona perbene con cui si potrà lavorare nell’interesse di Civitavecchia”
CIVITAVECCHIA – “Non voglio correre il rischio che si ripeta quanto accadde cinque anni fa, quando per 45 voti i 5 stelle ci superarono andando al ballottaggio e presero in mano la città, condannando Civitavecchia al declino e alla paralisi economica”.
Inizia cosi Massimiliano Grasso nel giorno del suo ritiro dalla corsa a Sindaco in favore di Ernesto Tedesco.
Partiamo proprio da qui, da Tedesco: cosa ha messo in campo per mettere d’accordo lei e Zappacosta?
“Non mi chieda di Zappacosta, di cui ignoro i sentimenti nei confronti di Tedesco. Con lui non ne ho mai parlato. Il nome è invece emerso, prima informalmente poi ufficialmente, insieme ad altri due o tre nomi al tavolo provinciale del Centrodestra. Ernesto è un affermato e capace professionista, ha un’esperienza da amministratore nella giunta De Sio, è un uomo di destra che viene dalla vecchia An, che però ha sempre saputo dialogare anche con il centrosinistra cittadino. Infine è una persona pulita e per bene, con cui auspico si possa lavorare al meglio per il bene della città”.
E i rapporti con Petrelli?
“Vittorio è una bravissima persona, con il quale sono iniziati un dialogo ed una collaborazione che entrambi riteniamo utile continuare a coltivare, a prescindere. Gli ho chiesto di valutare l’opportunità di arricchire la coalizione del suo straordinario contributo civico, ma ha cortesemente declinato.
Quale sarà il suo ruolo?
“Abbiamo già dimostrato cinque anni fa di essere la componente elettorale più forte dell’area moderata in generale. Ho lavorato cinque anni dentro e fuori il Consiglio Comunale per gettare le basi per far ripartire Civitavecchia. Abbiamo costruito dal basso, condividendolo con i cittadini, un programma elettorale che ritengo utile al futuro di Civitavecchia. E vale lo stesso ragionamento fatto con Petrelli al momento di unire le forze: per realizzare un’idea bisogna avere la forza e la capacità di unire attorno a questa idea. Quanto è stato fatto in questi mesi da chi aveva la responsabilità politica di guidare il centrodestra è sotto gli occhi di tutti. Però, anche di fronte a risentimenti o ambizioni personali ritengo necessario anteporre l’interesse della città. E per la situazione creatasi sarebbe esistito il rischio concreto di tornare indietro al 2014 e riconsegnarla a chi negli ultimi anni la ha malgovernata.
“Buona parte dei miei elettori inoltre, persone che si ritrovano nei valori dell’area moderata, pur sostenendomi nel portare avanti e rappresentare il progetto, riconoscendo il valore, l’autorevolezza della mia candidatura e gli errori commessi da chi aveva sposato il progetto per poi fare altre scelte, continuavano a dirmi di non comprendere in ogni caso le divisioni che avrebbero rischiato di riconsegnare ad altri il futuro della città.
“Oggi ritengo per tutto questo che sia necessario mettere da parte i personalismi e costruire una regia, conferire qualità e spessore ad una giunta di centrodestra, anche attraverso l’innesto di una nuova generazione di amministratori. Civitavecchia esce stremata da una gestione opaca del porto e impoverita dalla paralisi dell’amministrazione comunale. C’è bisogno di un cambio di passo e io, riaffermando il progetto che stiamo costruendo da 5 anni e che dovrà essere accolto nel programma della coalizione, cercherò di propormi garante della necessaria spinta di rinnovamento che dovrà caratterizzare i prossimi 5 anni di governo cittadino”
fonte Civonline