Questa settimana, nel consueto appuntamento con la rubrica “A tu x tu col CRC”, diamo spazio all’intervista con Germana Raponi, ex giocatrice di CRC, Cus Roma, Red and Blu (Colleferro), Ponsoby (Nuova Zelanda), Nazionale Italiana Rugby e poi allenatrice delle giovanili del CRC.

Germana, tu sei figlia d’arte ma vogliamo capire lo stesso quando e perché hai scelto il rugby.

“Il rugby entra nella mia vita da giovanissima, perché ero abituata a vedere le partite di papà. Da piccola non c’erano le giovanili femminili, così ho iniziato tardi, verso i 17 anni. Per puro caso cominciai, quando Giampiero Granatelli organizzò un corso di allenatori e io ne presi parte. Poi decisi di andare ad allenarmi con la Red and Blue che giocava alle Tre Fontane, così è iniziato il mio percorso”.

Uno sport difficile per una donna, anche se ormai a livello nazionale sono più forti degli uomini. Germana cosa significa per te giocare a rugby?

“Significa mettersi alla prova e superare i propri limiti e condividere questo con la squadra. Il rugby è passione e stile di vita”.

Hai giocato nel CRC costruendo dal nulla una squadra femminile, hai giocato in nazionale, hai allenato le giovanili del CRC. Quale è stata la parte più difficile?

“Ogni cosa ha avuto le sue difficoltà, sia da giocatrice che da allenatrice. Di certo quando si allena hai la responsabilità di insegnare e di condividere con ragazzi e bambini qualcosa che non rimane solo a te. Da giocatrice invece bisogna superare i propri limiti e stare sul pezzo”.

Ora sei in pausa nel rugby, ma fino a qualche mese fà hai allenato le giovanili del CRC. A che livello sono i giovani rugbisti?

“Hanno bisogno di sperimentare in questo sport. Sono ragazzi che si impegnano molto e che ci mettono tanta passione. E’ importante insegnare loro il sacrificio e il gioco di squadra”.

Il CRC è in evoluzione con i giovani, sono sempre più numerosi. Quali consigli daresti per raggiungere mete come quelle che hai centrato tu?

“Determinazione, tanto impegno e non mollare nei momenti di difficoltà. E’ li che c’è la crescita, e poi puntare ad un obiettivo e lavorarci finchè non lo hai raggiunto”.

Cosa consiglieresti ai genitori? Perchè dovrebbero scegliere il rugby come sport per i propri figli?

“Perché è una scuola di vita e perché insegna l’umiltà e ad aiutare chi ci sta vicino”.

Che futuro vedi per il CRC in serie B?

“Auspico che possa crescere ancora, lavorando sempre di più nei settori giovanili. E magari arrivare in serie A, lo spero davvero”.

 

Intanto il CRC cresce di anno in anno nel settore giovanile e prosegue nella sua evoluzione grazie al lavoro dei tecnici, staff, agli accompagnatori, ai dirigenti, ai suoi sostenitori e a tutto il mondo della palla ovale locale. Sugli scudi il Centumcellae Rugby Civitavecchia con i suoi giovani nel Rugby Nazionale, con la convocazione di due atleti della Under 14 al 5^ Torneo “Rocco Caligiuri“ che si terrà a Roma domenica 17 Marzo. Si tratta di Matthias Fiorentino e Danilo Battaglini. Al torneo parteciperanno le Under Veneto 1 e 2, Toscana 1 e 2, Lombardia 1 e 2, Emilia Romagna 1 e 2, Abruzzo, Campania e naturalmente Lazio 1 e 2. La competizione si disputerà sui campi CPO Giulio Onesti e Stadio del rugby Corviale. Il CRC inoltre apre le porte ad un doppio incontro OPEN DAY e TERZO TEMPO INSIEME, ovvero far provare il gioco del rugby a tutti i bambini dai 4 anni in su. Appuntamento per venerdì 22 marzo alle ore 17 e di seguito spazio al consueto TERZO TEMPO INSIEME. L’ Under 6 del CRC offrirà a tutti i presenti un super  APERIRUGBY.

Lo staff della comunicazione 
CIVITAVECCHIA RUGBY CENTUMCELLÆ asd

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