Il sindacato Orsa lancia l’allarme dopo una recente morte sul lavoro

 

Un morto sul lavoro sulle navi. E la rabbia dei coleghi che, inevitabilmente sale. Insieme allaindignazione del sidnacato Orsa Marittimi, che tramite una nota della sua delegazione Campania ha fatto pervenire una nota di protesta per la situazione che si verificherebbe su alcuni traghetti. La sigla sindacale, si apprende, “vuol rendere noto (inutile dire che siamo vicinissimi alla famiglia) alcuni passaggi di “presagi di morte annunciata” … Solo pochi giorni prima un altro collega viene travolto da un camion in garage nave”, fortunatamente sopravvissuto, un vero miracolo! Vanno ricordati altri “incidenti” colpiti da infarto per stress da superlavoro, infine è arrivato il peggio, ed ora? Tutti a chiedere sicurezza, norme, tutele dei marittimi (categoria di lavoratori fuori da ogni logica)”.
La lista delle accuse verso gli armatori da parte del sindacato si allunga, secondo la sigla autonoma “ancor più triste scoprire che (gli uomini di mare lo sanno) molti marittimi fanno delle mansioni non idonee al loro grado di appartenenza”.
Allora “lavoro, che bella parola, dovrebbe dare dignità e serenità, non di certo la morte, ma lavorare senza i mezzi idonei,si lavora con “l’arrangiarsi”… la routine quotidiana è… questo costa caro questo non è possibile, categorie cancellate per i costi, oppure non avere attrezzi da lavoro idonei, non avere lampadine o nastro isolante, peggio ancora avere tabelle bassissime sempre per i costi… costa tutto caro”.
Di qui le conclusioni: “Ora come sindacato autonomo ci auguriamo che la giustizia faccia il suo corso, ma che principalmente possa essere l’inizio di una fine di tragedie sul mare proprio in onore di Vincenzo Langella, uomo dai modi gentili ed eleganti in modo che la sua morte nn resti vana, ma abbia un significativo risvolto per la categoria”.

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