Finalmente il PD locale, dopo ben quattro giorni di letargo, si sveglia sull’emergenza rifiuti e lo fa nel peggiore dei modi e cioè difendendo l’indifendibile Zingaretti, colpevole non tanto di aver emesso l’ordinanza che spedisce i rifiuti di Roma a Civitavecchia, quanto di non essere stato capace in sei anni di approvare il piano dei rifiuti regionale. In fondo dal PD non ci aspettavamo molto di meglio di questo misero scaricabarile, ma il massimo lo raggiunge con la soluzione al problema: riesumare un progetto “che giace da tempo, nei cassetti del Comune” di un impianto di preselezione dei rifiuti, un tritovagliatore fuori legge per la normativa comunitaria e italiana e che venne ritirato dallo stesso proponente dopo le osservazioni dell’Amministrazione Cozzolino, la quale in alternativa propose di realizzare un impianto a norma e che fosse dimensionato per le esigenze del comprensorio stimate allora per circa 40.000 tonnellate all’anno, proposta reiterata qualche tempo dopo al tavolo dei sindaci sull’emergenza rifiuti che si tenne a Tolfa. Purtroppo il proprietario della MAD rifiutò sostenendo che l’impianto doveva essere almeno da 100.000 tonnellate, altrimenti l’investimento non era sostenibile. È chiaro che un impianto di tali dimensioni rappresenta la migliore premessa per far arrivare i rifiuti da fuori, mentre per quanto ci riguarda, considerando che con il porta a porta spinto si può arrivare a produrre anche molto meno di 10.000 tonnellate all’anno, l’unica soluzione è realizzare un impianto di piccole dimensioni grazie al quale poter conferire nell’attuale discarica per i prossimi 15-20 anni. Se ciò non è possibile è meglio lasciar esaurire l’invaso e continuare a conferire quel poco che produciamo altrove, piuttosto che diventare la pattumiera di Roma.
Gruppo consiliare M5S