Considerato che nel territorio di Civitavecchia insistono numerosi insediamenti industriali fonti di inquinamento;
Tenuto conto che il porto contribuisce in maniera rilevante all’inquinamento dell’aria;
Considerato che uno studio epidemiologico effettuato congiuntamente dal Dipartimento di epidemiologia della regione Lazio, dall’ARPA e dalla ASL RM 1 ha dimostrato una stretta correlazione tra incidenza dei tumori e traffico navale;
Tenuto conto che in tale studio sono state misurate le concentrazioni nelle urine e nel sangue di alcuni metalli tipici delle attività industriali presenti nel territorio ( per il porto Arsenico, Cadmio, Cromo e Rodio ) nonché le concentrazioni al suolo di particolato ( PM10) emesso dal traffico navale con riscontro di segnali di associazione forte tra concentrazioni di PM10 da traffico navale e livelli di concentrazione urinaria di Arsenico e Rodio;
Tali dati sono stati recentemente ribaditi dalla dottoressa Carla Ancona, una delle ricercatrici che hanno partecipato allo studio, la quale ha ricordato in una intervista apparsa su “ il manifesto” del giorno 8 agosto , che dai dati dello studio emergeva che le persone residenti entro 500 metri dal porto avevano un maggiore rischio di mortalità per tumore del polmone ( +31% ) e malattie neurologiche ( +51% ) rispetto a quelli residenti in altre zone;
Tenuto conto delle prescrizioni che la normativa prevede per le navi in ambito portuale;
Tenuto conto che il ministro dell’ambiente nel recente documento sulla portualità ha ribadito più volte l’esigenza della elettrificazione delle banchine al fine di ridurre l’inquinamento navale;
Considerata la pluralità degli inquinanti derivanti dalle diverse attività nel territorio e delle particolari situazioni di criticità che possono determinarsi in specifici ambiti;
Tenuto conto che il numero ed il posizionamento delle centraline dell’ ARPA non sono sufficienti per una adeguata valutazione dell’inquinamento del territorio;
Considerato che l’Autorità Portuale dovrebbe svolgere un ruolo prioritario per la realizzazione di una eco sostenibilità delle attività portuali;
Tenuto conto che il sindaco è il primo responsabile della salute della cittadinanza e che la continua emissione di fumi nel porto costituisce una comprovata causa di danno per la salute e l’ambiente;
Si impegnano il sindaco e la giunta a
-richiedere all’Autorità portuale di conoscere quali iniziative intende mettere in campo per ridurre nel breve periodo i livelli di inquinamento delle attività portuali con particolare riferimento ai fumi delle navi;

-richiedere alla ASL di utilizzare la migliore tecnologia esistente per la valutazione periodica della concentrazione nell’aria dei diversi inquinanti con particolare riferimento all’ambito portuale ed alle zone ad esso viciniori dove maggiore è la concentrazione di attività correlate alla emissione di inquinanti;
-valutare la realizzazione di un sistema di videosorveglianza H24 mirato alla registrazione delle emissioni di fumi delle navi al fine di oggettivare tali indecenti comportamenti;
-richiedere alle competenti autorità di intensificare i già notevoli sforzi messi in atto per contrastare una situazione intollerabile che, come i cittadini hanno modo di verificare ogni giorno e come questa foto testimonia, è ben lungi dall’essere risolta;
-rivedere, allo scopo di rendere maggiormente efficace, il funzionamento dell’Osservatorio Ambientale.
Civitavecchia, lì 13 agosto 2019.

Marco Di Gennaro

Marco Piendibene

Marina De Angelis

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