Sentir parlare di bilancio una coalizione di centro destra è quanto di più improbabile possa verificarsi nello scenario politico locale. Ricordiamo velocemente, ma non esaustivamente, qualche cifra:
Le compagini che hanno amministrato prima del M5S hanno lasciato 39 milioni di euro di residui attivi che il Comune pagherà in 30 anni che sono poi stati abbattuti sempre dell’Amministrazione M5S che ha pagato più di quanto dovuto.
L’amministrazione Moscherini (centro destra) ha lasciato le partecipate in uno stato pietoso: 40 milioni di euro di debiti.
Le precedenti amministrazioni, fino ad arrivare a quella De Sio di cui il Sindaco Tedesco era vice, hanno lasciato 11 milioni di euro di debiti fuori bilancio tutti pagati dall’Amministrazione M5S. Sempre l’Amministrazione De Sio ci ha lasciato in eredità gli SWAP ovvero un pesante debito per la città. Le rate degli swap sono state abbattute dall’Amministrazione M5S.

Come sostiene il Sindaco Tedesco, in campagna elettorale il centro destra si è sempre espresso contro il fondo immobiliare e il progetto Fiumaretta ben sapendo che erano previsti tre milioni a bilancio. Possibile che non hanno pensato ad una strategia? L’accordo con l’AdSP è un enorme regalo perchè il Consiglio di Stato lo ha dato per vivo e vegeto, ma non dispone l’immediato pagamento dei 2 milioni del 2015 ma, anzi, lo subalterna ad una condivisione (che comunque ci fu) degli interventi previsti a fronte dell’erogazione. Perchè l’Amministrazione non ha ancora affrontato la cosa con l’AdSP? eppure c’è il vicesindaco Grasso con delega alla portualità che è anche guardacaso un dipendente dell’AdSP.

Vale la pena inoltre ricordare che l’attuazione dell’accordo da parte dell’allora Autorità Portuale, venne ritardata a causa dell’esposto promosso tra gli altri dal consigliere Frascarelli. Magari per fare un torto ai 5 stelle a quell’epoca non si pensava che quei soldi sarebbero serviti, come se poi non andassero a beneficio della città.
Per quello che riguarda la TARI 2019 in essa, tra gli altri, è previsto il costo del trattamento e conferimento in discarica dell’indifferenziato più quello del trattamento dell’umido. Con profondo senso di responsabilità inserimmo nella Tari un costo per queste due voci molto prudenziale di 3 milioni e 400 mila euro, di cui circa 900.000 euro per l’umido e il resto per l’indifferenziato. Dalle fatture agli atti del comune risulta che nel mese di giugno – nonostante le montagne di rifiuti attorno ai cassonetti lasciate dalla parte più triste di questa città – sono state conferite all’impianto di Viterbo 688 tonnellate a fronte delle oltre 2000 dell’anno precedente. Ad un costo di 170 euro a tonnellata, SE LA DIFFERENZIATA VIENE GESTITA ALMENO COME A GIUGNO e, superato il clamoroso fenomeno dell’abbandono iniziale intorno ai cassonetti, ci si attesta sulle 600 tonnellate al mese, si spendono 600*170*12=1.224.000 euro. Se a questi sommiamo 900.000 euro per l’umido arriviamo a 2.124.000 euro. Quindi, se la differenziata continua a funzionare così per il 2020 c’è la possibilità di abbassare la TARI di 3.400.000-2.124.000=1.276.000. Un milione e duecentosettantamila euro.
Ma non sembra che la differenziata la si stia gestendo come si deve. Se come avevamo indicato, si fosse proceduto all’assunzione di lavoratori a tempo indeterminato in luogo degli interinali (incredibilmente aumentati di numero ben oltre il progetto proposto dalla stessa CSP), si sarebbe portato un risparmio considerevole del costo del personale.
Perchè non è stato ancora fatto e anzi il bando viene bloccato?
La città merita una risposta sia dall’assessore Grasso che dalla consigliera sindacalista Attig.

Movimento Cinque Stelle 

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