Intervento provvidenziale degli agenti della Polizia di frontiera. Il bambino di soli 5 anni era caduto tra il molo e la parete della nave. Il papà si era gettato in mare per salvarlo
CIVITAVECCHIA – Paura nei pressi della banchina 25 del porto. Durante un Servizio di controllo del territorio nell’area portuale il personale della Squadra Volante dell’Ufficio di Polizia di Frontiera di Civitavecchia, diretto dalla dottoressa Lorenza Ripamonti, è stato allertato da grida provenienti dalla scaletta in uso per l’imbarco dei passeggeri.
Gli agenti notavano un bambino di circa 5 anni sfuggire al controllo dei genitori e nella corsa finire in acqua tra il molo e la parete della nave: subito sono accorsi sul posto. Ma la situazione si aggravava sempre più, perché il padre del bambino, nel tentativo di salvare il figlio, si era già gettato in acqua senza però riuscire a stare a galla ed annaspava. Immediatamente gli uomini della Squadra volante, coadiuvati dal personale delle Guardie particolari giurate che svolgono attività di sicurezza nel porto, intervenivano utilizzando una pesante transenna stradale rinvenuta nella vicinanze e si calavano dal molo verso l’acqua.
Dopo vari tentativi e non pochi sforzi padre e figlio sono riusciti ad aggrapparsi alla transenna e sono stati tratti in salvo. La vicenda si è conclusa senza nessun trauma o lesione fisica per entrambi, ma solo con un grande spavento.