Pare che la trasformazione in azienda speciale del consorzio Medio Tirreno proprio non sia andata giù alla politica regionale e ai soliti intrallazzatori di sistema. Pare infatti che il Comune di Tarquinia, nonostante le chiacchiere elettorali, voglia uscire dal Consorzio (e fin qui poco male). Ma addirittura sembra che la Segreteria Tecnico Operativa dell’ATO1 (a cui fa riferimento Tarquinia) e la regione Lazio stiano macchinando per far confluire le infrastrutture, e i crediti, del consorzio dentro quel mostro in stato fallimentare che è Talete SpA. Tutto questo, ovviamente, nel silenzio più assordante dell’amministrazione civitavecchiese del duo Tedesco-Grasso che, non trovando meriti nel completare il lavoro opportunamente avviato da altri, lo smontano o se ne infischiano. Eppure il consorzio Medio Tirreno, oltre a dare l’acqua a Borgata Aurelia e a tutta la zona costiera della città (vendendola ad Acea!), distribuisce utili al Comune ed è l’ultima possibilità di mantenere un piede nella gestione pubblica dell’acqua, dopo lo scippo da parte della Regione Lazio del servizio idrico ai civitavecchiesi.

Riusciranno i nostri eroi per una volta a darsi da fare anche su questioni per le quali non c’è bisogno di inutili manifestazioni? Riusciranno a magnificarsi per qualcosa di concreto e tangibile oltre alla fantasmagorica installazione di 60.000 euro di luminarie pagate dai cittadini, per le quali potevano spendere qualcosa in meno e magari con gli stessi soldi avrebbero potuto aggiustare qualche tetto (magari di una scuola) in più?

Per favore…stavolta ve lo chiediamo per favore

M5S: “Il Medio Tirreno ucciso per salvare Talete. Tedesco si disinteressa dell’acqua dei civitavecchiesi”

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