Rimane attivo il cordone sanitario sulla struttura. Tutti i tamponi sono arrivati: nessun nuovo positivo dopo il boom dei giorni scorsi. Ursino: «Sopralluogo al Santa Cecilia. Tutti negativi i test alla Calamatta».

CIVITAVECCHIA – Non ci sono nuovi casi di positività al covid19 a Civitavecchia ma la guardia rimane alta sulle Rsa e sulle strutture residenziali del territorio dopo l’esplosione del terzo focolaio, quello della Rsa Bellosguardo. Nella struttura rimane attivo il cordone sanitario come disposto dal Prefetto su richiesta del sindaco Ernesto Tedesco. La buona notizia è che non ci sono ulteriori positivi e che sono arrivati tutti i risultati dei tamponi effettuati in questi giorni su pazienti e personale sanitario della struttura ma i numeri rimangono molto alti e c’è preoccupazione.

Gli ospiti sono 56 e gli operatori sanitari 34, in totale sono quasi 50 i positivi al covid19, ma non ci dovrebbero essere ulteriori sorprese. Intanto i Carabinieri indagano sulla vicenda e rimane attivo il cordone sanitario con una camionetta dell’Esercito stazionante nell’area insieme ai Carabinieri per vigilare sugli accessi alla struttura e prevenire assembramenti di parenti. «Un po’ tutti – ha commentato il sindaco Tedesco – ci stiamo chiedendo come sia potuto succedere, evidentemente c’è qualcosa che non è andato. Continuiamo a monitorare la situazione, ora si sono attivati i Carabinieri e sicuramente sarà fatta luce sulla vicenda». Intanto proseguono i sopralluoghi della Asl Roma 4 su tutte le strutture del territorio.

«Ora che per la Rsa Bellosguardo tutti i tamponi sono arrivati – ha spiegato il direttore del Dipartimenti di prevenzione Simona Ursino – non ci dovrebbero essere nuovi casi. Oggi (ieri, ndr) con il Direttore generale e con il Dapss abbiamo effettuato un sopralluogo all’istituto Santa Cecilia con la Fimmg e abbiamo effettuato tamponi a tutto il personale presente e agli ospiti. Sono arrivati i risultati per la struttura sanitaria residenziale Calamatta e sono tutti e 16 negativi. Continuiamo la programmazione tentando di raggiungere tutti nel più breve tempo possibile. Sicuramente i cluster più preoccupanti ora sono le rsa – ha continuato Ursino – a causa dell’età e della concomitanza di patologie sono come un fiammifero. Bisogna fare la massima attenzione».

Ma per la Rsa Bellosguardo oltre l’indagine dei Carabinieri, che stanno effettuando tutti i controlli necessari per fare chiarezza, c’è anche quella epidemiologica dell’Asl per cercare di frenare una nuova impennata dei contagi. I pazienti positivi sono stati divisi da quelli negativi e si trovano su due piani differenti della struttura. Prosegue anche l’audit richiesto dalla Regione per la Rsa Madonna del Rosario.

Civonline

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