Apprendiamo con molto sdegno e meraviglia, dalla stampa e media locali, a seguito della delibera di giunta del 30 aprile, di un ritorno alla raccolta differenziata stradale abbandonando da luglio la raccolta “porta a porta” esclusivamente per la zona 2 della città con la realizzazione di isole ecologiche e/o cassonetti “intelligenti” e tutto ciò nella logica di risanamento dei conti della partecipata CSP anche se, vorremmo capire, considerata la grave crisi finanziaria esistente, con quali finanziamenti riusciranno ad attivare questa tipologia di servizio?
Confessiamo che molti dei nostri concittadini, quando fu emanato questo provvedimento, furono molto titubanti, male tipico italiano che fugge alle novità, ma quasi da subito, non solo si è abituato al “porta a porta” ma ne apprezza la comodità, ne capisce l’importanza ecologica e sanitaria, ne gode nel vedere la propria città senza più quei antiestetici e maleodoranti cassonetti richiami di batteri e pantegane.
Peggio ancora, è riportato che una parte della nostra città continuerebbe col porta a porta e l‘altra tornerebbe alla differenziata, una vergogna, uno schiaffo alla nostra comunità, come se ci fossero abitanti di seria A e di serie B.
Ora al cittadino non interessa individuare colpevoli e parteggiare per una o quell’altra amministrazione, interessa soltanto che questo servizio venga mantenuto, opportunamente migliorato e con il continuo metodo di cercare i colpevoli, ci si “dimentica” di risolvere i problemi e in Italia, di esempi, ne abbiamo già abbastanza quotidianamente.
Pertanto, il Movimento Sociale-Fiamma Tricolore non condivide ne anche gli ulteriori provvedimenti deliberati che riguardano l’esternalizzazione di alcuni servizi aziendali che comportano un ulteriore ridimensionamento della CSP ed invita l’amministrazione comunale, considerata la situazione pandemica che stiamo vivendo, a revocare il provvedimento posto in essere ed ha trovare soluzioni più confacenti per gli abitanti di Civitavecchia.
Civitavecchia, 3 maggio 2020
Gabriele Pedrini