<Abbandoni il presidente pro-tempore De Paolis il suo intento di cimentarsi in discorsi riguardanti “la corretta interpretazione delle norme statutarie e legislative”: non è serio affidare carta musica alle cicale>.
Non è andata certo giù, ai consiglieri dell’Università Agraria di Civitavecchia Erminio Pepe, Stefano Godani, Maria Assunta Borgi e Davide Tiranti, la replica di Daniele De Paolis all’intervento di sabato mattina del Comitato Usi Civici che aveva lamentato l’atteggiamento della dirigenza dell’ente in merito alla mancata indizione delle elezioni per il rinnovo degli organi.
<Se c’è qualcuno che presto potrebbe essere chiamato a spiegare a chi di dovere, (pensiamo in primis ai soci dell’Ente ma non solo a loro), cosa ha fatto e quanto ha percepito dall’Ente che purtroppo ancora presiede è proprio questo signore che, come una “rampatella”, imperterrito resta attaccato ad una poltrona nonostante le norme e i regolamenti>.
De Paolis aveva replicato ai suoi “detrattori” asserendo che aveva sollecitato più volte un incontro pubblico con i membri del comitato ma che questi avevano declinato l’invito e allora sono i quattro consiglieri che gli propongono un confronto pubblico.
<Conoscendo le indubbie capacità oratorie del presidente dell’Agraria _sostengono i consiglieri di minoranza_ siamo certi che non avrà alcun problema ad accettare un confronto pubblico con noi, in prima persona e senza i suoi “sempre-presenti” consulenti esterni, magari anche in tv dove sicuramente non si troverà il clima da stadio che non gioverebbe al confronto, (logicamente i costi li sosteniamo noi perché non si possono usare le risorse dell’Università Agraria per certi scopi…): in quella sede potrebbe illustrare le proprie tesi e soprattutto potrebbe rispondere alle tante domande che gli abbiamo più volte posto e alle quali continua imperterrito a non rispondere>.
Ma non finisce qui la replica dei consiglieri dell’Agraria.
<L’assoluto paradosso è sentire l’attuale presidente parlare di “statuto e di norme che devono essere rispettate e che impongono una serie di adempimenti che, nel periodo pandemico che stiamo vivendo sono di difficoltosa esecuzione”: se la sua attenzione allo statuto e alle leggi non è solo di facciata, allora ci spiegasse per quale motivo, quando il COVID 19 non si era manifestato ancora neppure a Wuhan, entro il mese di novembre 2019, così come previsto dall’articolo 16 comma 4 dello Statuto non ha provveduto a portare in CdA il bilancio preventivo 2020, ci spieghi perché nel 2019 non sono state riscosse le quote associative o perché la ratifica dei nuovi soci (altro atto dovuto) è avvenuta soltanto grazie all’opposizione che ha richiesto la convocazione di un CdA. Ci spieghi altresì, questo paladino di legalità, in base a quale norma contabile e associativa, quasi mensilmente si reca presso la banca tesoriere dell’ente per ritirare in contanti “allo sportello” somme dal c/c dell’Università Agraria di Civitavecchia, ci spieghi
perché le consulenze vengono sempre assegnate ai soliti professionisti, ci spieghi perché non viene data la possibilità all’opposizione di controllare la contabilità dell’Ente, ci spieghi perché alcune conciliazioni “godono di corsie preferenziali” e non vengono portate in CdA prima di essere oggetto di omologazione, ci spieghi perché quasi tutti i suoi delegati percepiscono ogni mese delle somme senza produrre alcun documento o relazione riguardante il lavoro per i quali vengono pagati, ci spieghi perché ogni volta che presenta una richiesta di rimborso spese, nelle sue richieste di rimborso non c’è un solo scontrino di avvenuto pagamento del pedaggio autostradale, ci spieghi perché non ha fissato le elezioni per il rinnovo delle cariche sociali nonostante il mandato elettivo è scaduto, ci spieghi perché, pur essendo trascorsi i previsti 20 giorni, non ha ancora convocato il consiglio di amministrazione, da noi richiesto il 16/04/2020, dove si dovrà decidere la sua eventuale decadenza da presidente dell’Università Agraria di Civitavecchia per ripetute violazioni dello statuto, ci spieghi perché, in difformità dalle indicazioni della Regione Lazio, per il rilascio delle attestazioni sull’esistenza dell’uso civico, continua ad utilizzare una documentazione ancora non approvata e quindi di nessun valore, ci spieghi perché si continua ad affidare, senza alcuna ricerca di mercato, lavori per diverse decine di mila euro, ci spieghi perché continua ad utilizzare i fondi derivanti dalle liquidazioni dei diritti di uso civico sui terreni per alimentare la spesa corrente, ci spieghi perché continua imperterrito a interpretare a suo piacimento tutte le norme statutarie….>.
Il presidente dell’Agraria denuncerà i componenti del comitato usi civici per diffamazione ed eventuali risarcimenti danni saranno devoluti da De Paolis in beneficienza…
<Non ci meraviglia questo suo ennesimo proclama, _ continuano i quattro consiglieri _ ci è infatti già nota la sua “particolare” generosità, basti pensare che ha appena donato circa € 54.000,00 di macchinari all’Ospedale San Paolo facendoli pagare all’Università Agraria di Civitavecchia (tra l’altro violando lo statuto perché prima di effettuare l’ordine avrebbe dovuto richiedere preventivamente l’autorizzazione al CdA) però, quando gli abbiamo proposto di “mettersi le mani in tasca” e utilizzare tutte le indennità percepite dai singoli amministratori per l’acquisto di strumenti di protezione individuale da donare a soggetti e realtà che ne avevano bisogno, dall’alto della sua generosità, ha preferito non rispondere….> .
La conclusione …..
<Come diceva Andreotti….. “a pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”>.
F.to i consiglieri dell’Università Agraria di Civitavecchia
PEPE-GODANI-BORGI-TIRANTI