Ci attende un’estate all’insegna della precarietà se appena consideriamo che le restrizioni imposte dall’emergenza Coronavirus ci costringono a vivere sulla difensiva, impegnati ad arginare i problemi economici e sociali da esso causati. Inoltre, prudenza vuole che non venga meno in noi la consapevolezza che siamo ancora in una fase di transizione: un netto miglioramento è in atto, ma il pericolo di una ripresa del contagio incombe. Per cui nel caso si verificassero delle carenze nei comportamenti dei singoli o nel funzionamento dei servizi pubblici, magari agevolate dall’avvento dell’estate, verremmo fatalmente precipitati nello stato di paralisi sofferto all’inizio di questa brutta esperienza.
E’ per tale motivo che ravvisiamo la necessità di chiedere all’amministrazione comunale di porre in essere, d’intesa con l’azienda sanitaria, gli interventi indispensabili per accompagnare verso la ripresa questa nostra popolazione stressata dai mille disagi della clausura e dall’improvvisa sottrazione dei tradizionali punti di riferimento della vita urbana. Pensiamo quindi al controllo di tutti quei fattori ambientali che possono potenzialmente influenzare la salute dei cittadini e rendere accettabile la qualità della vita.
Ci permettiamo di accennare ad alcune misure possibili e auspicabili, come il periodico lavaggio del suolo, la sanificazione degli ambienti comuni, la sorveglianza sullo stato di efficienza delle caditoie, la puntuale erogazione dell’acqua, il controllo delle acque marine, la verifica del sistema di depurazione e distribuzione dell’acqua (dato che alcuni parlano di agenti infettivi in essa presenti), il monitoraggio delle fognature, la esecuzione delle opportune disinfestazioni e derattizzazioni, e infine la vigilanza sul corretto processo di smaltimento dei rifiuti.
Il coordinamento del POLO CIVICO