Non c’è peggior sordo di chi non ci vuole sentire, dice il proverbio. Ragion per cui, non si capisce quale confronto voglia il segretario del Pd.

E non è questione di coraggio, come cerca di immaginare il buon Stefano Giannini, dalle fila di un partito che l’unico coraggio lo ha mostrato quando c’è stato da sfoderare i lunghi coltelli per poltrone in palio: ma di responsabilità.

Quella che ci vuole a varare un bilancio fortemente condizionato dalla mancanza di certezze da parte del governo, che è tuttavia solo una parte, per quanto grave, del problema.

L’altra cosa da tenere in considerazione è purtroppo comprendere quanti torneranno a pagare le imposte, che pure abbiamo scontato, tra commercianti che sono stati chiusi, tra le famiglie a cui non è arrivato un euro di cassa integrazione, a cui sarebbe stato dovere di uno Stato dare un minimo di potere di acquisto.

Questo, voi che per decenni siete stati il partito delle tasse, delle banche, dell’Europa dei poteri forti, delle grandi e vecchie famiglie potenti italiane, non potete immaginarlo: ed ora candidamente vi volete rifare una verginità da partito del commercio e delle piccole imprese? Credibili come i vampiri in fila per donare il sangue…

Meglio quindi che Giannini e i suoi tengano ben lontana la loro vuota demagogia da chi, come il sindaco, ha dovuto affrontare una emergenza dagli effetti in tutto simili a una guerra, con un disastro non solo sanitario ma anche socio-economico.

Un amministratore serio in queste circostanze non ha tempo né voglia di ascoltare stupidaggini e attacchi strumentali. Fin troppo signore è stato Tedesco a non chiedere cosa ci facevi tu, che commerciante non sei, ad un incontro operativo su come organizzarci per salvare almeno l’estate, cosa di cui evidentemente a te e al tuo partito, che sostiene il governo, non interessa minimamente.

Forza Italia Civitavecchia

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