Cauto parallelismo del sindaco Tedesco con il post Covid: “Sappiamo ripartire”.
CIVITAVECCHIA – Una commemorazione silenziosa quella che si è svolta questa mattina a ricordo del primo bombardamento sulla città, il primo di 87 raid aerei che tra il 1943 e il 1944 rasero completamente al suolo Civitavecchia, trasformandola da località ridente, meta ambita del turismo dell’epoca, in un cumulo di macerie. La bella città di Civitavecchia era diventata un cimitero desolante. Nel pomeriggio del 15 maggio 1943 vennero a prendere visione del disastro anche il Re d’Italia e la Regina Elena, che non riuscì a trattenere le lacrime. Il grande sacrificio dei civitavecchiesi alla seconda guerra mondiale è stato giustamente riconosciuto nel 1999 con la Medaglia d’Oro al Valor Civile. “Nel ricordare, con una deposizione di corone di fiori nei tre luoghi simbolici, la devastazione provocata dalla seconda guerra mondiale – ha commentato il sindaco Ernesto Tedesco – è inevitabile fare un parallelo tra il periodo post bellico e quello attuale post pandemia, seppure con le dovute cautele. Oggi non ci sono macerie da rimuovere, ci sono meno vittime da piangere, meno famiglie devastate e nessun palazzo da ricostruire, ma c’è una città completamente ferma dal punto di vista economico. ll pericolo è che l’invisibilità della devastazione che questo virus ha portato nella nostra vita, porti a sottovalutare l’impatto micidiale sull’economia cittadina, legata indissolubilmente al porto, e che il disagio conseguente si manifesti improvvisamente con delle rivolte sociali. Mi aspettavo degli interventi specifici per Civitavecchia nel “Decreto Rilancio” approvato ieri in Consiglio dei Ministri, che invece non sono arrivati. Mi auguro che nel dibattito parlamentare questa ferita venga sanata, o che si arrivi ad un decreto ad hoc per le città sede di scali marittimi strategici come il nostro. Nel frattempo dobbiamo dimostrare di essere “comunità”. La #fase2 a Civitavecchia deve essere caratterizzata dallo spirito di solidarietà, dal senso di appartenenza e dal principio di sussidiarietà, che devono essere le basi di ogni iniziativa politica-amministrativa e princìpi ispiratori dei comportamenti dei cittadini. Voglio esprimere particolare apprezzamento – ha aggiunto il primo cittadino – per chi con senso di responsabilità e di amore in questi mesi si è attivato in raccolte fondi e gare di solidarietà, auspico però, che oltre ai cittadini, che hanno dimostrato di avere cuore e buonsenso, anche negli esponenti politici si facciano passi in questa direzione, abbandonando le polemiche che alimenatno contrasti e conflitti con l’arma dell’odio e della divisione, mettendosi invece a disposizione per guidare, attraverso il dialogo e il confronto democratico, Civitavecchia fuori dall’emergenza. Tenaimo bene a mente gli insegnamenti della storia e guardiamo con positività e spirito di collaborazione al fututo. Avanti Civitavecchia”.
Foto Francesco Cristini