L’amore ha tante forme e infiniti volti. Esiste l’amore naturale, quello romantico, ideale, impulsivo, possessivo, geloso, quello prepotente, sentimentale, erotico, passionale quello tra genitori e figli e l’amicizia. C’è l’amore per la scienza, per la conoscenza, per la fede, per lo sport, per il lavoro, per l’arte, per gli animali e le piante e l’amore per la vita. Infiniti amori infinite forme. Tutto, in sostanza, può essere oggetto d’amore, anche le cose più terribili. C’è chi ama la guerra, chi la droga e l’alcool, chi ama se stesso a danno del prossimo e chi ama il prossimo a danno di se stesso. Esistono amori sani, amori malati, amori esclusivi, privati, profondi e amori pubblici, banali e superficiali. Esistono tanti amori quante sono le persone e noi siamo tutti uguali e tutti unici e diversi allo stesso tempo. In sostanza però, a fare la differenza, non sono tanto gli oggetti d’amore né le varie forme d’amore. Che male c’è a bere un calice di un buon Gewürztraminer mangiando pesce o a far valere le proprie opinioni o a difendersi dai prepotenti anche con la forza, che male c’è a leggersi un libro, a lavorare o a tifare una squadra? Che male c’è nel cercare la verità e un senso nella vita o a fare l’amore con chi ci piace? Il problema si presenta, come al solito, quando facciamo troppo qualcosa. Quando amiamo troppo amiamo male e con paura e, quindi, roviniamo tutto. Chi ama troppo se stesso toglie qualcosa agli altri e chi ama troppo gli altri tende ad annullarsi. Chi ama troppo Dio rinuncia a sé e chi ama troppo se stesso non ha bisogno di Dio. Il criterio è la quantità non la qualità. “Dell’amore non si butta niente”, canta De Gregori, va bene veramente tutto quando si ama, ma se si ama troppo ci si distrugge. L’amore è una forza pericolosa, ci vuole intelligenza, coraggio e maturità per averci a che fare senza fare disastri e farsi del male.
(continua nella prossima edizione)