Sulla vicenda degli usi civici che interessano i terreni dell’ex Pio Istituto a Santa Severa Nord, Università agraria e amministrazione di Tolfa pensano di aver vinto una guerra mentre in realtà hanno perso una importante occasione di sviluppo del territorio.

Tirato in ballo suo malgrado, il Sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei, ha ribadito che la vicenda ha avuto un epilogo nefasto e a breve se ne accorgeranno anche i titolari dei capannoni che sorgono nell’aria industriale di Santa Severa Nord.  Avevo suggerito agli amministratori della cittadina collinare di seguire un iter diverso e di raggiungere un accordo con la Regione Lazio che sarebbe stata disponibile anche a cedere al Comune, come avvenuto già a Santa Marinella, decine di ettari di terreni ovvero gran parte delle aree dell’ex Pio istituto.

Quei terreni probabilmente non sarebbero più stati gravati dagli usi civici che praticamente li rendono inutilizzabili se non per la pastorizia mentre sarebbero potuti diventare delle aree di Sviluppo.

Ora invece la Corte d’Appello non ha fatto altro che rigettare il ricorso della Regione e confermare la sentenza del n. 815 del 24 agosto 2018 del Commissariato per gli Usi Civici per il Lazio Toscana e Umbria, attesa da 15 anni, che aveva chiuso il primo capitolo di una controversia sulla proprietà dei terreni dell’ex Pio Istituto Santo Spirito. Ma questa non è affatto una vittoria – ribadisce Tidei –  perché se da un lato è vero che è stata dichiarata la legittima proprietà dei cittadini di Tolfa di tali terreni il prezzo da pagare in cambio sarà pesantissimo e sarebbe stato molto meglio proseguire la strada della logica  cooperazione tra Comune e Regione come da noi più volte sollecitato. Le due sentenze in pratica confermano il gravame di uso civico su tutti i quasi 3000 ettari di territorio, in cui ricadono la frazione di Santa Severa Nord, l’area dei capannoni artigianali, le grandi aziende agricole di Santa Severa, un avio-superficie ecc. su cui calano di colpo come una mannaia tutti i vincoli di tutela degli usi civici anche in senso retroattivo.

Si legge infatti nella sentenza che tali terreni sono “di proprietà collettiva dei residenti di Tolfa, inalienabili e utilizzabili solo per fini agro-silvo-pastorali” e contestualmente “si dichiara la nullità di tutti gli atti pregressi che hanno riguardato detti beni”. Un simile vincolo paesaggistico rappresenta una durissima sconfitta per chi in quelle zone ha investito i propri risparmi e che ora rischia di vederli andare in fumo: le note vicende di Civitavecchia relative alla stessa problematica non lasciano dubbi.

Ed infatti lo scorso 17 settembre in consiglio comunale c’è stata la prima vittima: è stata ritirata la delibera sulle osservazioni e definitiva approvazione del piano di zona legge 167 predisposto per realizzare ulteriori residenze e servizi commerciali nella frazione di Santa Severa Nord.

Le ultime amministrazioni di centro destra che hanno guidato il Comune e l’Università Agraria sono gli unici responsabili di questo guaio. Mentre con una mano difendevano in tribunale gli usi civici sui terreni del Santo Spirito con l’altra hanno approvato varianti al piano regolatore e stipulato contratti per affitti ventennali con i privati consentendo così ingenti investimenti da parte di questi, e ora?

Ora è d’obbligo applicare a questi terreni lo Statuto ed il Regolamento dell’ente Università Agraria di Tolfa riconosciuto unico proprietario di tutto, a partire dalle tariffe per le concessioni di recente aumentate con incrementi fino al 40% dall’attuale amministrazione Ciambella.

Con questa sentenza se la Regione non fa ricorso per Cassazione il Comune e coloro che hanno investito rischiano grosso.

PIETRO TIDEI

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