Solidarietà del Coordinamento Nazionale Polizia Penitenziaria. Si tratterebbe dello stesso detenuto che, nei giorni scorsi, ha cercato di soffocare un agente. La denuncia della Fns Cisl.

Ancora un episodio allarmante al carcere di Borgata Aurelia, a Civitavecchia. Un detenuto avrebbe dato fuoco alla sua cella: sei gli agenti di Polizia penitenziaria rimasti intossicati, tanto da dover ricorrere alle cure dei sanitari dell’ospedale San Paolo. A darne notizia è il segretario della Fns Cisl Massimo Costantino, il quale sottolinea che si tratterebbe dello stesso detenuto nordafricano che, soltanto tre giorni fa, ha cercato di soffocare un assistente capo, salvato poi da un altro detenuto. Venti giorni di prognosi per l’agente, a seguito dell’aggressione. “Occorrono interventi immediati ed urgenti – tuona il sindacato – fermo restando non comprendiamo come mai ad oggi il detenuto resta dove è, invece di essere assistito in strutture mediche idonee”. Già nei giorni scorsi, a seguito dell’aggressione, si erano susseguiti gli appelli dei vari sindacati, rivolti all’amministrazione penitenziaria, sollecitandola ad assumere i provvedimenti adeguati a tutela della Polizia Penitenziaria “che nel Lazio – spiegano – lavora in emergenza continua”.

Sulla vicenda si registra la solidarietà del C.N.P.P.. “Solo pochi giorni lo stesso detenuto che ha appiccato il fuoco – evidenzia il Segretario Generale Giuseppe Di Carlo – aveva tentato di soffocare un Poliziotto Penitenziario, fortunatamente grazie all’intervento degli uomini del reparto che espletavano il servizio notturno si è riusciti a sventare una tragedia. Urla e grida degli altri detenuti che chiedevano aiuto a gli Agenti per paura di morire, personale che cerca i DPI antincendi e non trovano le mascherine ma solo bombole inutilizzabili, panico, ma anche determinazione delle unità di Polizia Penitenziaria che mettendo a repentaglio la propria vita utilizzando le mascherine anti Covid si gettano nell’immensa nube di fumo cagionata dai materassi a fuoco e traggono in salvo 14 detenuti, di cui i 7 che sottoposti a quarantena covid, compreso l’artefice dei fatti, subito dopo l’intervento dei pompieri del Comando di Civitavecchia per spegnere l’incendio. Sembra un racconto assurdo, ma purtroppo è la dura realtà, non possiamo accettare che ancora oggi, dopo la scellerata quanto assurda chiusura degli O.P.G., lo Stato e in particolare L’Amministrazione Penitenziaria non abbiano ancora previsto un protocollo d’intervento o appositi reparti per gli utenti con disturbi psichici. La mancanza dei DPI Antincendio è un fatto grave che ha messo a rischio la vita dei servitori dello Stato e degli stessi reclusi. Fortunatamente nessuno a rischio di vita ma con una grave intossicazione, che li ha costretti a 3 giorni di cure mediche Chiederemo al Capo del Dap Dott. Petralia di far luce sulla questione e al Provveditore Regionale Dott. Carmelo Cantone di appurare con un’ispezione ministeriale al Carcere civitavecchiese le responsabilità di quanto segnalatoci”.

Civonline

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