Il peschereccio mazarese "Ghibli Primo", fermato il 14 maggio 2017 da miliziani libici in acque internazionali. ANSA/ UFFICIO COMUNICAZIONE COSVAP DISTRETTO DELLA PESCA E CRESCITA BLU +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

“Lanciamo un appello perché, come cittadini di comuni marinari nei quali presenteremo una mozione simbolica di solidarietà, sentiamo forte il legame che ci lega ai 18 pescatori italiani sequestrati impunemente oramai quasi un mese fa dal generale Haftar, colpevoli di aver sconfinato durante una operazione di pesca in presunte acque libiche che però la comunità internazionale non riconosce come tali, così come non riconosce alcuna dignità politica al pretendente governatore. Vogliamo destare la massima attenzione mediatica circa la sorte dei nostri connazionali, dei quali incredibilmente si ignorano il luogo di detenzione e le condizioni sanitarie, poichè riteniamo inaccettabile il silenzio giornalistico ed istituzionale sulla vicenda così come le richieste di Haftar, che per acconsentire al rilascio dei diciotto esige la liberazione di quattro scafisti libici condannati nel 2015 per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e omicidio plurimo per la morte di una quarantanove immigrati che tentavano di introdurre illegalmente in Italia. Pretendiamo dunque che il ministro Di Maio agisca con fermezza, riportando i nostri connazionali dalle loro famiglie e riaffermando la centralità ed il prestigio della nostra nazione nel Mediterraneo che non possono essere messe in discussione da un atto di pirateria”.

Così i parlamentari della Lega Claudio Durigon, William De Vecchis, Francesco Zicchieri insieme ai consiglieri comunali della Lega di Roma, Civitavecchia, Fiumicino, Ladispoli e Terracina.

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