Di Majo prossimo alla scadenza. Da Venezia danno per certa la partenza di Musolino verso Civitavecchia. Il numero uno dell’ente proporrà all’ultimo comitato alcuni avanzamenti di carriera.

Dieci giorni, o poco meno, separano il presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno Centro settentrionale dalla scadenza del mandato. Quattro anni alla guida di Molo Vespucci che voci sempre più insistenti descrivono come un capitolo ormai giunto a conclusione.

In realtà è prevista in partenza in questi giorni – e a questo punto potrebbe essere questione di ore – la Pec con la quale il ministro per le Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli chiede l’intesa al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti sul nome del prossimo presidente del network portuale laziale. Di Majo starebbe tentando di giocarsi le ultime carte per cercare di rimanere alla guida dell’ente, anche se le chances di restare a Civitavecchia sembrano ormai ridotte al lumicino. E anche l’ultima decisione che avrebbe preso il presidente, quella cioè di rimodulare la pianta organica dell’ente consentendo alcune “progressioni di carriera” in un momento come quello attuale e a pochissimi giorni dalla scadenza del mandato, rischia di trasformarsi in un boomerang per il numero uno di Molo Vespucci che per lunedì ha convocato i sindacati, intenzionato a portare la proposta al prossimo ed ultimo comitato di gestione, quello in programma la prossima settimana.

Nel frattempo i quotidiani veneti danno come certa la partenza di Pino Musolino, presidente dell’Adsp di Venezia e oggi commissario dello stesso ente, verso Civitavecchia. E sarebbe questo il nome che mette d’accordo Mit e Regione Lazio. C’è da capire se sarà prorogato o meno l’incarico di Di Majo per i 45 giorni concessi dalla legge, se il Ministero deciderà di commissariare l’ente o procedere subito con la nuova nomina. Intanto Pasqualino Monti dovrebbe rimanere a Palermo, così come richiesto dall’intero cluster portuale dopo le voci che lo volevano vicino a Napoli. Conferme per Giampieri ad Ancona, Signorini a Genova e Rossi a Ravenna. Sommariva da segretario di Trieste potrebbe diventare presidente di La Spezia, mentre Guerrieri potrebbe tornare in Toscana.

Civonline

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