“L’appello di richiesta di aiuto del Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Pino Musolino non deve passare inosservata e sottotraccia.
Dopo la sciagurata gestione dell’Ente del duo Di Majo-Macii, finalmente nel nostro Porto si respira un’aria nuova, di fiducia e prospettiva per il futuro. E l’inversione di tendenza positiva è ormai certificata.
Ho timore, però, che gli sforzi e le grandi capacità che l’attuale Presidente di AdSP, insieme al Segretario Generale, Paolo Risso, stanno mettendo in campo non siano sufficienti.
Come non sono più sufficienti i sacrifici, dei lavoratori e delle imprese portuali, che da oltre un anno e mezzo stanno garantendo, nonostante l’utilizzo della cassa integrazione, servizi ottimali ai clienti.
Ma tutto ciò non può di certo far dimenticare come il nostro porto sia stato quello che più di tutti in Italia, e presumo in Europa, ha subito gli effetti nefasti dal punto di vista economico e lavorativo cagionati dalla pandemia COVID-19, purtroppo ancora in corso.
Il nostro Porto ha urgenza di ricevere i contributi previsti da oltre un anno, e soprattutto abbiamo estremo bisogno di più attenzione da parte delle Istituzioni nazionali. Se siamo considerati, a ragion veduta, come il porto di Roma Capitale, allora dobbiamo cominciare ad esserlo nella realtà e non solo sulle brochure.
Abbiamo necessità di vedere ultimate le varie infrastrutture stradali, tra cui la Trasversale Civitavecchia-Orte, e le infrastrutture portuali non ancora realizzate ma previste nel Piano Regolatore Portuale, comprese quelle di ultimo miglio. Così come risulta imprescindibile l’inserimento del nostro Porto nella rete Core della TEN-T e la concreta attuazione della Zona Logistica Semplificata rafforzata.
Il mio è un appello accorato a tutte le Istituzioni preposte affinché non vengano resi vani i grandi sforzi dell’intero cluster portuale locale.
Noi ci siamo, ma abbiamo bisogno che ci sia anche lo Stato.”
Patrizio Scilipoti
Presidente della Compagnia Portuale Civitavecchia