“La Seport ha comunque il dovere di garantire il decoro del porto, come concessionario del servizio. A prescindere da ogni altra considerazione”. Il presidente dell’Adsp Pino Musolino parte da un presupposto indiscutibile per replicare alla nota diffusa oggi dalla stessa Seport.
“Il contenuto di questo comunicato – aggiunge Musolino – mi lascia letteralmente sgomento, umanamente e come amministratore. Primo per i toni assolutamente fuori luogo e non consoni al rapporto tra la concessionaria, Seport, e la concedente, Adsp; secondo per il cumulo di informazioni imprecise e fuorvianti ivi contenute e smentite dalla ricostruzione che riportiamo di seguito.
Nel sottolineare come sia assolutamente fondamentale garantire la qualità del servizio, a prescindere dagli inevitabili tagli che sono figli della situazione oggettiva e delle gestioni precedenti, non posso che evidenziare come tale modo di procedere e comportarsi sia inaccettabile: come presidente dell’Adsp pretendo che venga mantenuto il porto in ordine e pulito. Avremo a breve – conclude Musolino – un duro confronto con la concessionaria, la quale, piuttosto che scrivere comunicati assurdi e incredibili, pensi ad adempiere alle proprie obbligazioni”.
L’Adsp, al fine di fare chiarezza rispetto alle dichiarazioni di Seport, precisa quanto segue:
Con decreto del presidente n.78 del 2020 la precedente amministrazione, nonostante gli effetti del Covid, non aveva stabilito delle riduzioni dei Budget assegnati alle sieg (società di servizi di interesse economico generale). Non aver applicato le predette riduzioni ha avuto come effetto diretto una perdita nel Rendiconto Generale dell’Adsp per l’anno 2020 di circa 3,5 milioni di euro.
Per l’anno 2021, nella redazione del bilancio di previsione, al fine di evitare il default dell’ente, l’attuale amministrazione sin dal marzo 2021 con la dichiarazione dello stato di crisi ha indicato tra le misure di ristrutturazione la rimodulazione del budget delle sieg. In particolare, per la Seport è stato dato corso a quanto era stato preventivato nel 2020, con una riduzione di circa 500mila euro.
A fronte di questa situazione di oggettiva difficoltà dell’Adsp, la Seport da parte sua non ha attivato la CIG straordinaria Covid nei termini dovuti per l’anno 2021, che anche a fronte dei tagli di budget le avrebbe consentito un notevole risparmio sui costi del personale.
Inoltre, in pieno periodo COVID-19. il bilancio della Seport ha comunque mostrato un utile dopo le tasse di quasi 200mila euro: l’unica sieg che non solo non ha perso soldi nel 2020, ma ha addirittura guadagnato.
Infine, l’Autorità è dovuta intervenire con il decreto 165/2021 perché Seport ha trasmesso fatture per periodi precedenti non in linea con la rimodulazione definita nel piano di Risanamento emanato da questa Autorità. Per tale motivo l’ente è stato costretto ad individuare alcuni dei servizi minimi da garantire, ferma l’autonomia dell’impresa che deve comunque, per contratto di concessione, garantire il decoro del porto, a prescindere da ogni altra considerazione.