Si chiude un anno difficile per l’intero Paese e, di certo, non migliore per la nostra città. La pandemia ha infierito su una economia nazionale già debole; ha inferto colpi alla sua struttura industriale, alla rete di servizi, ai suoi dati di bilancio e alla vita reale delle persone, ampliando la forbice delle diseguaglianze. Sono aumentate le povertà e ciò appare ancora più intollerabile in presenza di una tendenza che appare in forte ripresa.
Gli effetti del Covid si sono fatti sentire, e non poteva essere diversamente, anche nella nostra città. Hanno sofferto le attività del terziario, le piccole imprese commerciali, l’artigianato e i lavoratori dipendenti, particolarmente quelli a basso reddito e con contratti precari. Il nostro scalo portuale ha pagato e, purtroppo, pagherà ancora una crescita squilibrata incentrata quasi del tutto sul traffico delle crociere. Da segnalare gli effetti di una reazione positiva, frutto di una laboriosità lungimirante degli operatori e di una rinnovata dirigenza che sta affrontando le difficoltà di contesto con grande determinazione ed una visione del futuro che incoraggia all’ottimismo. Purtroppo, nulla autorizza visioni altrettanto ottimistiche per quanto riguarda la città.
L’attuale amministrazione se sarà ricordata lo sarà per il suo immobilismo, per i numerosi e inefficaci rimpasti di potere, per una totale assenza di visione, per la distanza che la separa dai bisogni dei cittadini, e da ultimo, per le imbarazzanti inchieste aperte sul suo operato, che spesso trovano ampio spazio sugli organi di informazione.
Ciò che indispettisce, alle porte del nuovo anno, è che la città si appresta a guardare da lontano gli effetti positivi che avranno altri territori a seguito dei forti interventi finanziari che il PNRR (Piano Nazionale di Resistenza e Resilienza) promette a coloro che dispongono di adeguate progettazioni. Il cassetto della attuale Amministrazione sembra essere vuoto di progetti e pare che nulla si stia facendo per porre riparo a questa grave lacuna.
L’autoreferenzialità e la presunzione impediscono ciò che in tempi di violenta crisi sarebbe naturale: uscire dalla grotta e attrarre le migliori energie intellettuali della città, senza pregiudizio, attorno ad una utile convergenza, nel rispetto dei diversi ruoli, per il rilancio e lo sviluppo.
Sulla questione energetica non si ha il coraggio di chiamare la città alla mobilitazione e non si ha notizia del tentativo di costruire un nuovo modello di sviluppo che faccia leva sulle proprie risorse naturali, storiche, geografiche e intellettuali e non si ha l’ambizione di svolgere quel ruolo di collante con le realtà amministrative limitrofe per dare autorevolezza e forza ad un progetto.
Tuttavia, pur consapevoli delle difficoltà, il Circolo del Partito Democratico di Civitavecchia vuole rivolgere alla città i suoi migliori auguri per il prossimo anno. Un prioritario augurio ai soggetti economicamente e socialmente più fragili, quindi ai lavoratori e alle nostre imprese, ai pensionati, ai giovani e alle donne; ad essi, con sincerità e fuori da ogni retorica e dalla propaganda, non possiamo promettere nulla di diverso dall’impegno a combattere assieme tutte le battaglie necessarie perché si possa costruire un futuro migliore.
p. il Circolo del Partito Democratico di Civitavecchia
Il Segretario
Piero Alessi