Governare la transizione ecologica di un territorio devastato dalle servitù ambientali, nel momento più delicato, quando il carbone, uno dei maggiori inquinanti, sembrava destinato ad un rapido tramonto ed invece si riaffaccia come prospettiva futura per il sostentamento energetico di una nazione “drogata” di gas che deve rapidamente uscire dalla sua dipendenza.
Tutto questo in uno scenario di desolante abbandono di almeno sei anni, in cui le nostre terre e il nostro mare sono stati sempre di più usati come la pattumiera di Roma.
È questo lo scenario che si prospetta di fronte all’Osservatorio Ambientale
finalmente riattivato dopo il sabotaggio subito negli anni scorsi da Civitavecchia, comune capofila, che sull’ambiente ha fatto “harakiri” cancellando l’obbligo dell’Enel previsto in convenzione di 100 milioni di investimenti e l’abbuono di oltre un milione l’anno proprio per l’Osservatorio.
La transizione ecologica si ritrova oggi senza quelle risorse e stupisce (ma a pensar male forse neanche tanto) che il principale responsabile di questo suicidio manifesti “fastidio” per il riavvio dell’Osservatorio.
Un contributo rilevante alla sua rinascita è arrivato dal Comune di Civitavecchia che con l’Amministrazione Tedesco ha voluto rientrare nella compagine consortile.
Sorvegliare l’impatto sulla natura delle vecchie e delle nuove energie, monitorare le risorse ambientali di questi territori che vanno dal mare alle foreste, aiutare le piccole e medie imprese sul cammino della sostenibilità ambientale, sociale e delle regole che ne governano il funzionamento e, al tempo stesso, far capire alla gente di Tolfa, Allumiere, Santa Marinella, Montalto, Tarquinia e Civitavecchia di essere una sola “comunità di destino” quando si parla di sostenibilità e di ambiente.
L’agenda del nuovo Osservatorio e fitta di argomenti e alcuni sono delle vere emergenze. Spetta ora all’Assemblea dei sindaci anzitutto stabilire le priorità.
In questo quadro l’eco delle polemiche del passato, che una nota del M5S di Civitavecchia tenta di richiamare alla memoria, si avverte appena e sembra solo un flebile lamento.
Avv. Pietro Tidei