Castellania dell’Ordine Templare.

 

Il castello di Monte Cozzone o Montecocozzone, è ai margini settentrionali di Tolfa, in una posizione predominante che in antico gli permise di presidiare un’ampia vallata, estesa dalla Rocca di Tulfa Veteris fino al versante viterbese. Il colle omonimo ne serba il ricordo, in realtà i suoi ruderi sono nell’adiacente collina del Castellaccio (309 m s.l.m.). Il nome Cocozzone ha diverse interpretazioni (Martinori, Cola, Tron): potrebbe derivare dalle famiglie viterbesi dei Cocco e Geizzone, dalla suddivisione in zone, dal termine “cocuzzo”. La parte difensiva era costituita da una cinta muraria a pianta ellittica, con posto al centro un edificio di pianta rettangolare, costruito in blocchetti cementati, interpretato come la rocca del fortificato; aveva poi una Chiesa dedicata a Santa Maria. Storicamente il castello fu sotto la giurisdizione di Viterbo e dotato del tenimentum Montis Cocozonis per la coltivazione del grano, menzionato nel 1281. La prima volta che leggiamo di un castrum Cocojionis è nell’anno 1215, ma non tutti concordano che si tratti del nostro castello, mentre è accertata la successiva menzione del 1235 di un montem Cucozon, inserita negli atti di pace tra Roma e Viterbo e quella del Montis Cocozonis, nello Statuto cittadino di Viterbo del 1237-1238. I primi indicati col nome di signori di Montecocozzone, sono nel 1277 i Geizzone. Arturo di Pietro di Raniero Geizzone di Montecocozzone, nel 1279 ampliò, con Orso Orsini, la Fontana Grande di Viterbo. Nel 1283 papa Martino IV confiscò il castello di Cozzone, ai signori Geizzone accusati di eresia, mentre nel 1290 papa Nicolò IV ne affidò la castellania, come suo vicario, al fratri  Paulo,  ordinis  militiae  Templi,  regimen  castri  Centumcellarum  et  territorii  Montis  Octozonis. Come accadde per tutti gli incastellamenti della Tolfa, la peste del 1348 fu la causa dell’abbandono del luogo. Non a caso, dagli atti della Diocesi di Tuscania del 1356, apprendiamo che la Chiesa del castello era in stato di rudere. Nel 1372 Monte Cozzone è ridotto a semplice tenuta e risulta ripartito in voci (parti).  Acquistato nel 1446 dal conte Everso dell’ Anguillara, nel XVI secolo passerà probabilmente agli Olgiati, appaltatori dell’ allume. Nel 1888 circa, il Castello di Monte Cozzone fu esplorato dal cardinale Teodolfo Mertel di Allumiere, mentre nel 1984, la Soprintendenza SAEM, eseguì un saggio di scavo a ridosso del castello, trovando ceramica acroma depurata, grezza, spiral ware e maiolica arcaica, che conferma quanto riportato nella documentazione storica, al riguardo di questo poco noto borgo medioevale della Tolfa.

STRACCI-SSC

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