“Si scardinano i principi di concorrenza e flessibilità su cui si fonda il mercato regolato del lavoro portuale”.

 

“Proposte decontestualizzate che rischiano di compromettere l’impostazione e l’attuale assetto normativo che regola le attività nei porti italiani”.

E’ durissimo il commento dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Servizi (Agci Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Legacoop Produzione e Servizi) a seguito delle proposte emendative al Ddl Concorrenza presentate da alcune forze politiche in 10ª Commissione (Industria, commercio, Turismo) del Senato che vanno a modificare le normative relative al lavoro e le concessioni nei porti.

In primo luogo, preoccupa la soppressione del divieto di interscambio di manodopera tra aree demaniali assentite in concessione, divieto che è presente nella proposta di legge avanzata dal governo.

“Non siamo assolutamente d’accordo che venga abolito il divieto di interscambio di manodopera tra concessioni in capo ad uno stesso soggetto concessionario, all’interno dello stesso sistema portuale, perché in questo modo si scardinano i principi di concorrenza e flessibilità su cui si fonda il mercato regolato del lavoro portuale”

Forte preoccupazione anche per la cancellazione – seppur parziale – del divieto di autoproduzione delle operazioni portuali blindato del Dl rilancio. “Siamo fortemente contrari all’emendamento finalizzato a cancellare, sebbene solo in parte, il divieto di autoproduzione delle operazioni portuali perché verrebbe minato l’equilibrio occupazionale dei porti”.

Contrarietà anche alla assegnazione delle competenze sul governo della portualità ad Art, Anac e Agcom in quanto “sottraendole al Ministero dei Trasporti e della Mobilità Sostenibili, si andrebbe a complicare e burocratizzare di fatto la gestione del sistema portuale.

Queste le proposte che sollevano forte preoccupazione e sulle quali le Associazioni dell’Alleanza delle Cooperative Italiane Servizi esprimono totale contrarietà, chiedendone l’immediato ritiro.

“Le proposte vanno ad impattare negativamente il sistema portuale, facendo venir meno i principi di concorrenza e minando l’assetto regolatorio e l’occupazione del mercato portuale. Chiediamo fermamente che questi emendamenti non vengano approvati, a tutela e nell’interesse dell’intero sistema della portualità italiana”.

(ShipMag)

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