Si è tenuta ieri presso la sala conferenze dell’Hotel San Giorgio il convegno su “Le discipline scientifiche al femminile, promuovere l’apprendimento delle STEM”.
Il vicepresidente del Consiglio Regionale Devid Porrello ha introdotto i lavori, e spiegato le varie azioni che la Regione Lazio sta mettendo in campo sul tema “Dalla parte delle donne”. La consigliera regionale Michela Di Biase è entrata più nel dettaglio della legge regionale n. 256, spiegato le novità e le opportunità con essa introdotte e del percorso tortuoso che ha avuto questa legge per arrivare all’approvazione. Infine l’ing. Gioia Perrone e la dott.ssa Alessia De Felice hanno raccontato alla platea le loro storie e di come nei loro percorsi di formazione professionale si siano scontrate in più occasioni con gli stereotipi di genere.

“In questa legislatura in Regione Lazio abbiamo avuto una presenza femminile molto importante – spiega Devid Porrello – e questo ci ha consentito di portare la Regione all’avanguardia nel legiferare contro le differenze di genere. Promuovere l’apprendimento delle STEM nelle giovani è un argomento molto importante perchè diversi studi dimostrano di come molti dei posti di lavoro del domani saranno su queste discipline e quindi è importante abbattere le barriere ad oggi esistenti e colmare i divari. Come ribadito nel corso degli interventi, è infatti un valore aggiunto per il nostro Paese e per la nostra Regione avere punti di vista diversi anche nell’approccio alle STEM”.

“Abbattere i pregiudizi e gli ostacoli che non consentono alle ragazze studi di carattere scientifico – afferma Michela Di Biase – questo lo spirito della legge regionale approvata. E’ infatti determinante per le nostre ragazze essere formate sin dalle elementari e non a caso la legge riguarda tutto il percorso formativo, dalle elementari fino ad arrivare al dottorato di ricerca, per colmare il gap negli studi. Molti dei nuovi posti di lavoro saranno legati a queste discipline e le ragazze non possono rimanere indietro. Al convegno abbiamo ascoltato due storie di donne molto interessanti e che ci raccontano di come nonostante la loro bravura e la loro scelta di intraprendere facoltà di natura scientifica la donna è ancora in difficoltà. Sono evidenti le disparità di genere che portano poi la donna a scegliere fra carriera e famiglia: ciò non deve accadere nel nostro Paese ed oltre alle misure licenziate sia a livello nazionale che regionale c’è bisogno di fare ancora di più, soprattutto dal fronte dei servizi, come per esempio gli asili”.

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