Sul sito del Comune di Civitavecchia la modulistica per presentare domanda.
In applicazione alle “Linee guida regionali per il riconoscimento del “caregiver familiare”, che valorizza socialmente questo ruolo delicato e importantissimo e promuove interventi di sostegno, l’assessore ai Servizi sociali Cinzia Napoli comunica che sul sito del Comune di Civitavecchia – www.comune.civitavecchia.rm.it – sono disponibili i moduli con le relative indicazioni per presentare domanda di riconoscimento della figura di “caregiver familiare”. Il riconoscimento formale del ruolo lo inserisce a pieno titolo «come componente informale ed essenziale del sistema dei servizi sociali, sociosanitari» e dà accesso alle misure attive di sostegno.
Ma cos’è un “caregiver familiare” e perché è così importante? Assistere in famiglia una persona con disabilità, non autosufficiente è un impegno gravoso e spesso, alle lunghe, diventa insormontabile perché la necessità di cure continue e di presenza al suo fianco rende pressoché impossibile mantenere un posto di lavoro. Da qui la necessità di dover “sistemare” il familiare in strutture sanitarie capaci di garantire l’assistenza necessaria, allontanandolo, però, dagli affetti e dal conforto dell’ambiente domestico. Oggi, con il riconoscimento ufficiale del “caregiver familiare” e il conseguente accesso al sostegno pubblico, l’impossibile diventa possibile: «Il caregiver familiare assiste e cura la persona con disabilità o non autosufficienza e il suo ambiente domestico garantendole la permanenza al domicilio e il mantenimento delle relazioni affettive. Supporta la persona assistita nella vita di relazione, nella mobilità, nell’accesso a visite e trattamenti, concorre al suo benessere psicofisico, l’aiuta nel disbrigo delle pratiche amministrative. Il “caregiver familiare”, stimolando le capacità funzionali “conservate” della persona assistita, ne preserva l’autonomia rendendola partecipe delle scelte compiute nel suo interesse nel Piano assistenziale individuale. (…) Il “caregiver familiare” è l’interlocutore principale dei servizi di prossimità, dei centri diagnostici, terapeutici e riabilitativi, si confronta costantemente con il referente per l’assistenza sanitaria e il responsabile del Piano assistenziale individuale e/o Case manager che è, per lui, figura di riferimento». L’assistito può conservare, così, la rete degli affetti e delle relazioni sociali – oltre al conforto dell’ambiente domestico – e, al contempo, alleggerire il lavoro delle strutture pubbliche.
«Sul sito del Comune di Civitavecchia sono disponibili tutte le linee guida per l’accesso al riconoscimento della figura di “cargiver familiare”» spiega l’assessore Napoli, «e i moduli per la relativa domanda». Un passo di civiltà di cui c’era bisogno.