Sforamenti delle polveri. L’Osservatorio Ambientale “vede” tanta sabbia del Sahara ma resta il dubbio sul ruolo di centrali e porto.
“Il giorno 27 e 28 Giugno sono stati registrati numerosi sforamenti nel limite di legge per il PM10 (50 μg/m3 ) nelle Reti di Rilevamento della Qualità dell’Aria (RRQA) presenti sul territorio dei comuni consorziati”. Lo afferma un report di tecnici dell’Osservatorio Ambientale ai sindaci del comprensorio, secondo il quale “A queste concentrazioni anomale ha contribuito significativamente un fenomeno di trasporto a lunga distanza di polveri di origine sahariana, previsto dai sistemi modellistici internazionali, che ha interessato l’intero territorio già da venerdì 24”. Sempre secondo il report il “massimo registrato presso la stazione di S. Gordiano di 79μg/m3 il 28/06. Il giorno 27 e 28 hanno superato il limite di legge per il PM10 tutti i comuni coperti dal rilevamento di questo inquinante, ovvero Civitavecchia, Allumiere, Tolfa e Monte Romano”, ma “tutte le altre centraline della Rete Regionale di Rilevamento hanno fatto registrare picchi simili se non superiori per le polveri sottili. Gli altri macroinquinanti registrati dalle RRQA del territorio non hanno fatto registrare scostamenti degni di nota dalle medie del periodo, con l’Ozono in crescita ed il Biossido di Azoto su concentrazioni più basse, come atteso in conseguenza dell’innalzamento delle temperature. Queste evidenze ed il fatto che tutti i rilevatori di PM10 abbiano fatto registrare simultaneamente un innalzamento delle concentrazioni per un periodo di diversi giorni, conferma quanto previsto dai sistemi modellistici internazionali in merito ad un contributo significativo alle concentrazioni di PM10 da parte di sabbie di origine nord-africana in aggiunta al contributo delle sorgenti di emissione locali”.