Anche la Direzione Marittima del Lazio celebra la ricorrenza.
Si sono svolte questa mattina a Civitavecchia le celebrazioni per il 157° Anniversario di fondazione del Corpo delle Capitanerie di porto.
L’evento, fortemente voluto dal Comando Generale del Corpo, nasce dalla volontà di ricordare il lungo percorso iniziato il 20 luglio 1865, quando il Re d’Italia, Vittorio Emanuele II, con la firma del Regio Decreto 2438, sancì l’istituzione del Corpo, al fine di affidare ad un’unica Amministrazione la disciplina delle attività della navigazione e dei porti. L’embrione dell’attuale Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, nacque così dalla fusione dello Stato Maggiore dei porti (corpo militare con attribuzioni di carattere essenzialmente tecnico) e dei Consoli di Marina, (corpo civile con competenze principalmente amministrative).
Le celebrazioni, sobrie e contenute, hanno avuto inizio con un assemblea generale del personale militare e civile, ivi comprese le rappresentanze di tutti i Comandi della Guardia Costiera distribuiti sulla costa laziale, isole comprese, nella storica cornice del Piazzale d’Armi del Forte Michelangelo di Civitavecchia, dove il Contrammiraglio (CP) Filippo MARINI, Direttore Marittimo del Lazio, al termine del suo discorso al personale, ha dato lettura del messaggio rivolto a tutte le donne ed uomini del Corpo dal Comandante generale, Ammiraglio Ispettore Capo (CP) Nicola CARLONE.
La cerimonia è poi proseguita presso il monumento ai caduti del mare in località Pirgo dove, alla presenza del Vescovo, Mons. Gianrico RUZZA e del Vice Sindaco della Città, Avv. Manuel MAGLIANI, di una rappresentanza del personale militare della Direzione Marittima e della locale sezione dell’Associazione Marinai d’Italia, si è proceduto alla deposizione di una corona di alloro in memoria di tutti i caduti del mare.
“Proiettare il Corpo verso il futuro – ha evidenziato l’Ammiraglio Marini nel suo intervento – ma rimanendo custodi dei valori e della memoria di tutti coloro che hanno contribuito, a volte sino all’estremo sacrificio, a farci essere quello che siamo oggi, una Organizzazione moderna e vicina ai cittadini”.