VITERBO – Ance Viterbo e Università degli Studi della Tuscia presentano oggi lo stato di avanzamento dello studio per la definizione di un sistema di supporto alle decisioni per la valutazione di progetti infrastrutturali in termini di sostenibilità. Gli investimenti in opere infrastrutturali rappresentano un volano imprescindibile per il miglioramento dell’economia di un territorio, l’evoluzione di collegamenti tra produttori e mercati, l’avvicinamento di lavoratori al lavoro, di malati alle strutture sanitarie e di studenti a scuole e università. Per tale motivo nel 2021 è stato avviato uno studio finalizzato ad esaminare le migliori alternative di investimento infrastrutturale per la città di Viterbo anche in visione del Giubileo 2025. La ricerca ha avuto avvio dalla definizione di un quadro esigenziale derivato sia dalla sottomissione di un questionario online ai cittadini della provincia di Viterbo sia dall’analisi dei dati reperibili sullo sviluppo, occupazione e sulla situazione della mobilità per l’area territoriale oggetto di esame.

Da questa preliminare indagine sono emersi due aspetti rilevanti per lo studio:

  • un quasi totale ricorso ad uso singolo di mezzo privato su gomma per la mobilità urbana ed interurbana;
  • l’esigenza di incrementare gli investimenti infrastrutturali al fine di garantire un migliore e più sicuro accesso alla città, una migliore qualità della vita e una maggiore possibilità di crescita economica ed occupazionale.

A fronte di ciò si sono iniziate ad indagare le possibili linee di investimento e sulla base delle esigenze espresse dai cittadini si è privilegiata nell’ordine di studio l’analisi della realizzazione del 1^ stralcio di completamento della tratta Viterbo-Civitavecchia su tracciato viola. L’intervento è destinato a realizzare una nuova viabilità a 4 corsie, categoria B «extraurbana principale» dallo svincolo esistente ad est di Monte Romano alla SS1 bis al km 11+750 di quest’ultima di lunghezza 5 km di cui 1,6 km in galleria per il superamento dell’abitato di Monte Romano.

Per analizzare dal punto di vista della sostenibilità tale investimento (per il quale è attualmente in corso la procedura di gara per appalto integrato di servizi e lavori), si è proceduto con l’applicazione di un modello basato su strumenti noti in letteratura quali l’analisi costi-benefici e l’analisi multicriteria, suggerite anche dalle recenti linee guida per lo sviluppo di progetti a valere sul PNRR.

Per la realizzazione dell’analisi costi-benefici si sono inizialmente definiti i costi di investimento e di manutenzione e poi si sono stimati i benefici ambientali, sociali ed economici riconducendoli ad una dimensione monetaria in modo da poter essere confrontati con i costi per il tratto stradale riconducibile al primo stralcio. L’analisi ha prodotto un esito positivo con un rapporto tra benefici e costi pari a 1,76 con un periodo di ritorno dell’investimento di circa 5 anni. È attualmente in corso l’analisi multicriteria che prevede una attenta selezione dei criteri da utilizzare per il confronto delle alternative progettuali infrastrutturali tra gli oltre 230 indicatori presenti in letteratura per la misura della sostenibilità. Uno degli obiettivi della ricerca è anche il trasferimento ai meno esperti di modelli e strumenti utili di valutazione delle alternative progettuali in termini di sostenibilità al fine di contribuire allo sviluppo sociale, economico e ambientale del territorio.

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