CIVITAVECCHIA – Nell’epoca della globalizzazione, in cui Internet regna sovrano e dove le comunicazioni avvengono attraverso dispositivi elettronici, parlare del dialetto può sembrare anacronistico. Tuttavia amare il dialetto, usarlo nel nostro quotidiano, insegnarlo ai nostri figli, significa amare noi stessi, significa essere possessori di una grande eredità: l’eredità della nostra storia.
Un patrimonio culturale da tutelare e valorizzare anche attraverso le iniziative promosse dalle diverse Associazioni Pro Loco e dall’UNPLI che quale soggetto accreditato dall’UNESCO come consulente del Comitato Intergovernativo previsto dalla Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, ha anche istituito una Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali.
In questa direzione va l’iniziativa dal titolo: “Il Dialetto è servito” promossa dalla Pro Loco cittadina, in collaborazione con Patrizia Manunza Lady Chef del ristorante Dolce & Salato e con il Dr. Ettore Serra Presidente della Sarda Domus. Una vera e propria festa nata con l’intento di unire tre regioni: Lazio, Sardegna e Sicilia. Una sorta di gemellaggio di culture molto diverse ma unite dallo stesso mare.
Durante la cena a base di piatti della tradizione civitavecchiese, sarda e siciliana abbinati con vini regionali, verranno raccontati aneddoti, declamate poesie e sonetti, nonché canti e stornelli grazie ad alcuni amici che hanno accettato di partecipare all’iniziativa.
“Anche quest’anno la Pro Loco di Civitavecchia non ha voluto mancare all’appuntamento con una iniziativa che a grande richiesta torna dopo sei anni dalla prima edizione – afferma la Presidente Maria Cristina Ciaffi – Il dialetto e le lingue locali sono la storia e le tradizioni dei nostri territori: un patrimonio che con l’Associazione intendiamo tutelare e valorizzare”.
L’appuntamento è per il prossimo venerdì 9 febbraio alle ore 20,30 presso il ristorante Dolce & Salato in Piazza Fratti, 8.