Cresce il mercato del trasporto persone: più di un veicolo su due ha meno di 10 anni e il 47,3% del parco è già Euro 6. Bene anche il trasporto merci, il più giovane e meno inquinante fra le province.
ROMA – Continental ha realizzato anche quest’anno l’Osservatorio sui macro-trend del mercato dei veicoli pesanti per il trasporto di merci e persone, giunto alla sua quarta edizione. Lo studio fotografa lo stato del settore nelle province italiane nel 2023, dopo un 2022 caratterizzato da un rallentamento seguito alla ripresa post Covid-19, e prova a tracciare la direzione verso la quale questo comparto si sta dirigendo attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione, l’anzianità e la categoria euro del parco circolante .
Immatricolazioni: a Roma oltre 500 nuovi bus
Il trasporto merci oltre le 16t nel 2023 in Italia ha registrato 22.999 nuove immatricolazioni, con un aumento del 6,9% rispetto al 2022. Il Lazio va in controtendenza e, nonostante la presenza di diverse grandi flotte, chiude in negativo con 1.393 nuove targhe (-10,8%). A Roma il mercato segna una decrescita del 17,2% (da 1.070 unità del 2022 a 886 del 2023).
Il mercato italiano degli autobus, indipendentemente dalla capienza, registra un +45,8% con 5.434 immatricolazioni tra trasporto pubblico locale, regionale, nazionale e noleggio da rimessa. In questo comparto il Lazio segue il trend nazionale e cresce del 19,6% al netto di 647 nuove targhe, forte dei molti veicoli da turismo e della più grande flotta di trasporto pubblico locale in Italia. Nel capoluogo l’incremento è del 14,2% pari a 515 nuovi bus (vs 451 del 2022).
Alimentazione: a Roma il picco di autobus elettrici e ibridi
La situazione italiana per alimentazione del parco merci circolante nel 2023 (relativa agli autocarri di ogni peso totale a terra) rimane quasi invariata rispetto al 2022: il gasolio continua ad essere predominante (90,3%) seguito da benzina e metano (a 4,5% e 2,1%). Timidissima crescita per le alimentazioni alternative: i veicoli a GPL segnano un +1,5% contro l’1,4% del 2022, così come gli elettrici (0,4% contro lo 0,3%); crescita più sostenuta per gli ibridi (0,5% se con motore termico a gasolio e 0,6% a benzina).
Nel Lazio si segnala una buona percentuale di autocarri elettrici (0,7%) e ibridi (1,6%). Il metano copre l’1,8% e il gasolio l’89,3% del parco.
Le alimentazioni ibride a Roma raggiungono le quote più alte della regione: l’elettrico arriva all’1% e l’ibrido a 2,1%. Il metano scende a 2% e il gasolio a 87,4%.
Il parco autobus nazionale (di tutte le dimensioni) vede una lenta transizione verso le alimentazioni alternative, dovuta essenzialmente ai cambiamenti in atto nelle flotte di TPL urbano e interurbano a breve raggio: la maggioranza del circolante rimane a gasolio (91,1%), il metano è al 6,1% e le quote di elettrico e ibrido diesel raggiungono il 2,2% (rispettivamente 1,3% e 0,9%).
Nel Lazio gli ibridi sono molto più diffusi che nel resto d’Italia e rappresentano il 2,2% del circolante. L’elettrico arriva allo 0,8%, il metano all’8,6% e il gasolio copre il restante 87,4%.
Anche in questo caso, nel capoluogo le alimentazioni alternative raggiungono il picco: l’elettrico con l’1% e l’ibrido col 3%. Il gasolio copre l’85,5% del parco e il metano il 9,6%.
Categoria Euro: a Roma il picco di autobus Euro 6 al 47,3%
Nel comparto degli autocarri per trasporto merci nel 2023 prevalgono a livello nazionale gli Euro 4, 5 e 6 che, insieme, raggiungono il 55,5% del totale. I dati di Euro 0, 1, 2 e 3 (pari al 44% complessivo) necessiterebbero di analisi approfondite in quanto potrebbero essere viziati da iscrizioni al PRA di veicoli non più circolanti.
Il Lazio è vicino al pareggio tra più e meno inquinanti, con una prevalenza di questi ultimi: gli Euro 0,1, 2 e 3 coprono infatti il 47,1% del parco e gli Euro 4, 5 e 6 il restante 52,1%.
Stessa situazione nella provincia di Roma, dove le categorie più inquinanti scendono al 42,2% in favore delle classi Euro dalla 4 alla 6 che rimangono preponderanti. In particolare, l’Euro 5 copre il 12,3% del circolante e l’Euro 6 il 30,2%, quote più alte in regione.
In Italia, la percentuale di autobus Euro 4, 5 e 6 rappresenta il 59,3% del parco. Anche in questo caso la quota degli Euro 0 e 1 potrebbe non riflettere puntualmente i bus realmente in circolazione, mentre i veicoli Euro 2 ed Euro 3 passano al 39,9% sul totale.
Nel Lazio si nota un ottimo sbilanciamento a favore delle classi meno inquinanti che coprono il 68,6% del circolante, grazie soprattutto al rinnovo della flotta TPL della capitale.
A Roma la percentuale si alza, infatti, e arriva a 73,6%. I soli Euro 6 raggiungono il 47,3%.
Anzianità: a Roma più di un autobus su due ha meno di 10 anni
L’età degli autocarri in circolazione in Italia rispecchia a grandi linee la loro classe ecologica; la percentuale di veicoli con meno di un anno aumenta dal 3,6% al 4,4% ma allo stesso tempo invecchiano quelli seminuovi, con un calo di 0,7 punti percentuali dei veicoli tra uno e cinque anni. I dati dei più anziani potrebbero essere anche qui viziati dal permanere sui registri di veicoli non più circolanti, tanto che la fascia oltre i 20 anni risulta la più diffusa con il 35,3% del circolante.
Il Lazio mostra valori congrui con il panorama nazionale: il 32,2% degli autocarri ha meno di 10 anni (vs 35,2% dell’Italia) e il 18,1% più di 30 (vs 15,8%). Molti i veicoli fra 15 e 30 anni, il 36,8%.
In provincia di Roma il parco più giovane della regione: il 16,5% supera i 30 anni e il 37,8% ha meno di 10 anni. La fascia più diffusa rimane quella tra i 20 e i 30 anni che sale a 17,2% (+0,7 punti percentuali rispetto al 2022).
Gli autobus italiani risentono positivamente dei contributi per le flotte di TPL e generalmente i mezzi più vecchi registrano dati più aderenti alla realtà rispetto agli autocarri di pari età. Aumentano i veicoli con meno di due anni (da 3,7% a 5,5% quelli fino a un anno) e in generale il 38,6% ha meno di dieci anni (contro il 36,2% del 2022).
Il Lazio è una delle regioni più virtuose del Centro Italia: qui i veicoli sopra i 20 anni scendono a quota 20,6% (vs 27,5% dell’Italia) e quelli sotto i 10 anni salgono al 47,3%. La fascia più diffusa è quella tra i 5 e i 10 anni (pari al 19,2%).
A Roma più della metà del circolante ha meno di 10 anni (52,1%) e gli autobus di massimo un anno coprono già il 6,3% del parco.