CIVITAVECCHIA – L’accelerazione impressa dalla riunione presso il MIMIT alla transizione del polo energetico di Civitavecchia è un ottimo risultato. Dopo mesi di duro lavoro, con la Regione Lazio che si è posta nel ruolo di coordinamento delle istanze provenienti dal comune, dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni datoriali, c’è finalmente un quadro di progetti da valutare.
Alcuni di essi ci sembrano in linea con la direzione di quella economia circolare che, dall’Unione Europea in giù, viene indicata come nuova frontiera dello sviluppo, ma anche le iniziative nel campo della logistica ben si legano con le aspirazioni del territorio.
Quello che manca, a ben vedere, è un diretto investimento da parte di Enel. È lecito attendersi di più da parte di chi ha ottenuto 70 anni di produzione di energia elettrica e di dividendi dalla città di Civitavecchia, registriamo invece che l’azienda va ad abbandonare il suo core business su questo quadrante della nostra regione. Crediamo invece che si possa e debba fare di più nella direzione di creazione di energia pulita, da parte di un colosso che si vanta giustamente dei propri investimenti in sostenibilità ambientale in tutto il mondo.
Ulteriore aspetto sul quale richiamiamo Enel, è quello del rispetto dei contratti in essere con le imprese locali e dell’indotto. In particolare, vigileremo su quel criterio di pari dignità che deve guidare anche e soprattutto una fase delicata come qeuesta, salvaguardando i redditi di tutti i lavoratori senza distinzioni tra aziende amiche e meno amiche. A buon intenditor…
– lo dichiara Emanuela Mari – Consigliera Regionale del Lazio –

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