SANTA MARINELLA – Molto partecipata ed interessante è stata la conferenza per la presentazione di “Quaderno 5”, il nuovo volume di studi che si sono svolti a Castrum Novum, l’antica colonia romana che sorgeva sul promontorio a nord di Santa Marinella tra il II secolo a.C. e il V sec. D.C. Un’opera colossale, così definita dall’archeologo e direttore del Polo Museale Dottor Flavio Enei, in quanto racconta tre anni di ricerche,  illustrando i risultati che si sono svolti tra il 2020 e il 2023.

“I cittadini di Santa Marinella hanno una gran fortuna – ha sostenuto il sindaco Pietro Tidei – A cielo aperto, possono avere a disposizione un vero e proprio cantiere culturale come pochi in Italia con una campagna di ricerca unica, a cui fa parte un gruppo di specialisti, le Università di Napoli, del West Bohemia, l’Institutum Romanum Finlandiae, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, gli archeologi che coordinano i lavori al fianco di tante persone di nazionalità differenti ed età diverse che si incontrano per perseguire una passione comune ovvero portare alla luce una città completamente nascosta o meglio ritrovata, con entusiasmo, coraggio e tanto impegno. Grazie all’aiuto del GATC, sul nostro territorio

sta sorgendo un vero Parco Archeologico che cresce e si espande anno dopo anno, come è accaduto con l’esproprio del terreno sotto il quale è stato possibile eseguire uno dei ritrovamenti più importanti della storia delle nostre origini, il Teatro. Interventi resi possibili grazie all’amministrazione comunale e alla sovrintendenza archeologica Etruria che ha concesso lo scavo”.

“Quaderno 5 – ha spiegato il Dottor Enei – è un’opera per la quale si è impiegato un anno e mezzo. Un lavoro intenso che ha dato vita a 272 pagine di materiale con oltre 250 illustrazioni che raccontano nella prima parte del volume, gli scavi fatti nei vari settori su cui si distingue attualmente Castrum Novum, tra cui la scoperta delle Terme, della Caserma e una seconda parte distinta da una nutrita sezione di contributi di studi specifici sugli scavi, dalla palibotanica alla scoperta delle ultime statue perdute, in quanto nel 700 a seguito degli scavi a Castrum, gli scultori portarono a Roma alcuni reperti oggi individuati insieme agli archeologi nei Musei Vaticani.

Tra i ritrovamenti più importanti  si sono susseguiti senza dubbio il grande Teatro, di cui sono ben visibili i resti dei muri della Cavea in cui sedeva il pubblico, l’Orchestra semicircolare e il Pulpitum, dove recitavano gli attori. Altri ancora, una struttura dell’antica caserma del Castrum, come era organizzata alla luce delle ricerche archeologiche, così come le monete, alcune delle quali trovate ben conservate, gemme ed oggetti vari, un ciondolo e molteplici anfore. Nel libro anche descrizioni più approfondite sul Teatro e su altri temi particolari” ha concluso Enei.

La pubblicazione del “Quaderno 5” è stata curata da Flavio Enei con il contributo del Comune di Santa Marinella, del Gatc, della Cariciv e del PQE Groupe. Tra i vari reperti, un altro dato è il lato della Caserma alternato da fabbricati e cortili, come se in pochi minuti in caso di attacco le mura fossero presidiate dai militi. La cosa interessante, spiegata da Enei, è che si tratta di un sistema modernissimo di caserma che viene utilizzata in tutti i Castra dell’impero romano.

“Il nostro Castrum Novum – ha ripreso il sindaco Tidei – come più volte sostenuto insieme alla delegata Paola Fratarcangeli e all’ass. alla Cultura Gino Vinaccia, è fiore all’occhiello per la comunità, per il Polo Museale Civico, per coloro che ne hanno fatto un lavoro, per i volontari e per gli studiosi che adesso grazie a questo nuovo volume aggiornato potranno avere a disposizione ulteriore materiale per le loro ricerche. Un’altra interessante scoperta è  che ai tempi del Castrum c’era una comunità paleocristiana nel IV e V secolo d.C., una notizia davvero importante che nessuno mai conosceva, così come il ritrovamento del teatro di 25 metri di larghezza ed ancora, scavi che hanno portato alla luce i resti di una fortezza dell’epoca delle guerre puniche con tracce dell’inserimento di una Caserma che nessuno ha mai trovato prima e che ora il gruppo di volontari sta ricostruendo. Tra gli approfondimenti presenti nel “Quaderno 5”, anche il famoso e preziosissimo “tesoretto” di 122 monete d’oro, ma non solo, il ritrovamento delle spade più antiche del Mediterraneo e nella Domus delle Terme, trovati scavi sistematici. Tra i reperti più significativi, le mura antiche, la caserma e i magazzini. Crediamo fortemente all’opera di valorizzazione del nostro patrimonio storico, culturale e archeologico. Un ringraziamento in particolare al Dott. Flavio Enei, agli archeologi Klara Preusz e Michael Preusz e a tutti coloro che hanno lavorato a questa nuova opera per offrire alla comunità di Santa Marinella una conoscenza ulteriore e più approfondita su strutture, ambienti ed argomenti che la riguardano ancora più da vicino e che compongono la storia di questa città”.
Il sindaco Pietro Tidei

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