Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Rappresentante UGL Chimici-Energia Civitavecchia, Mauro Cosimi:
“Inutile dire che la UGL Chimici vigilerà al massimo sull’attuazione della stessa nel modo più giusto possibile e che già da oggi, in sede di ministero per l’accordo su Vado abbiamo dichiarato la nostra massima vigilanza criticando la partenza delle lettere senza alcun coinvolgimento della RSU e delle OO.SS sul sito, chiedendo in brevissimi tempi un incontro per la verifica e la discussione della gestione.
Ci è stato risposto che dati i tempi molto stretti avrebbero comunque indetto al più presto un incontro, tant’è che ci è arrivata comunicazione per lunedì 19p.v. alle 14.
Sembra inutile dirlo, ma ribadiamo la nostra insoddisfazione per l’accordo che vedrà per la prima volta nella storia, ex dipendenti Enel perdere il posto di lavoro e ancora una volta sacrificati a logiche derivanti da politiche industriali sempre più pesanti per i lavoratori, ma al tempo stesso, dopo consultazione assembleare e con i nostri iscritti, abbiamo sottoscritto OBTORTO COLLO, per poter seguire e vigilare sull’andamento degli ammortizzatori sociali, altrimenti saremmo stati esclusi da qualsivoglia discussione dello stesso.
Come già più volte ribadito, questo ulteriore anno di sofferenze deve concludersi con un risultato positivo con il reinserimento delle professionalità in azienda, cosa che crediamo fattibile perché siamo più che certi che con un organico ridotto all’osso non sarà possibile gestire un impianto come quello di Civitavecchia e con il coinvolgimento di Enel S.P.A. sia nel ricercare al nostro interno eventuali figure da reinserire nel periodo, quanto nel rispetto della Convenzione che da anni sollecitiamo, quindi il riassorbimento degli esuberi in Enel stessa.
Questo sarà il nostro impegno per ridurre i gravi danni di una privatizzazione che ha dimostrato in pochi anni quale regalo ai privati sia stato fatto in termini di guadagni sulla pelle dei cittadini e di tutti i lavoratori coinvolti, quale danno è stato fatto da un Amministrazione Comunale nel 1999 che per non mettere in discussione le scelte del proprio Ministro ha condannato i suoi concittadini ad anni di sacrifici e in ultimo al licenziamento”.
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