“Può sembrare assurdo eppure anche le decisioni più bizzarre vengono prese dall’amministrazione Cozzolino senza che nessuno si ponga gli interrogativi più elementari. E i fatti che cercheremo di spiegare, lasciano sbigottiti per la loro irrazionalità.
Dunque, è noto che le municipalizzate del Comune stiano attraversando una profonda crisi ed è evidente che il loro destino dipenda, per larga parte, dall’equilibrio finanziario tra entrate e uscite che la nascente New Co, la nuova società che dovrebbe nascere dalle ceneri di HCS e sue ramificate, sarà in grado di rendere strutturale.
Il Comune di Civitavecchia è il principale cliente di HCS (praticamente l’unico) e il servizio idrico rappresenta, tra gli altri servizi erogati, un’importante voce del bilancio della municipalizzata in quanto, la stessa HCS, gestisce gli acquedotti Oriolo e Nuovo Mignone di proprietà comunale.
È altrettanto nota la crisi idrica che attanaglia la Città e tutti sanno che durante questa estate (e oltre…) il Comune ha dovuto richiedere il massimo approvvigionamento a tutte le utenze disponibili, compresa la linea di Acea Ato2 che proviene dal bacino del lago di Bracciano. Acea Ato2 è un fornitore esterno che fa pagare l’acqua secondo tre diverse fasce e quando si chiede un maggiore flusso, si ricade in terza fascia (la più cara) dove il costo arriva a 0,88 euro al metro cubo contro gli 0,80 euro che il Comune paga per l’acqua fornita da HCS.
Chiaramente, quando il Comune ha necessità è ovvio che deve prendere l’acqua dove è disponibile indipendentemente dalla convenienza. Molto meno chiaro è il motivo per cui l’amministrazione Cozzolino abbia deciso di “tagliare” la richiesta di fornitura da HCS di circa 20 litri al secondo, tutti i giorni per tutto il giorno da circa due mesi e, nello stesso periodo si è rifornita da Acea “sconfinando” quasi tutti i giorni in terza fascia con un aggravio della spesa nell’ordine delle decine di migliaia di euro solo calcolando la differenza tra le differenti tariffe.
Ma quello che sconcerta è l’aver privato di un introito certo la municipalizzata “figlia” del nostro comune che ragionando in termini annuali, se dovesse continuare questa politica, si troverebbe a fare i conti con un mancato incasso di circa 500 mila euro (!).
È questo dunque il modo di salvaguardare le società partecipate? Così si garantiscono i lavoratori? È così che si procurano le risorse per tentare di onorare i debiti verso i creditori?
Siamo veramente di fronte a scelte deliranti che non hanno alcuna giustificazione e la speranza è che passando dall’interim di Cozzolino alla gestione del nuovo assessore Ceccarelli, qualcosa possa migliorare. A cominciare dalla riparazione dell’acquedotto dell’Oriolo che non immette acqua nella rete cittadina ormai dalla fine di settembre”.
Comunicato del gruppo consiliare del Partito Democratico.