Doppio appuntamento al Cinema Etrusco di Tarquinia per i bambini delle scuole elementari: il 6 dicembre, per la proiezione del film Pinocchio di Enzo D’Alò; il 13 dicembre, per la proiezione del film La Canzone del Mare di Tomm Moore.
Pagine a Colori va al cinema. In collaborazione con il Cinema Etrusco di Tarquinia, il festival dell’illustrazione e della letteratura per bambini e ragazzi porterà in sala i bambini delle scuole elementari: il 6 dicembre, per la proiezione del film Pinocchio di Enzo D’Alò; il 13 dicembre, per la proiezione de La Canzone del mare di Tomm Moore. «La proposta consiste nell’offrire ai bambini l’opportunità di fare insieme ai propri compagni e alle proprie insegnanti, l’esperienza del “cinema” in relazione a ciò che questo, nell’ambito scolastico, può rappresentare come strumento di crescita, condivisione e apprendimento (e non solo di svago). – sottolinea il direttore artistico Roberta Angeletti – L’arte del cinema si avvale del potente effetto evocativo, simbolico e allegorico delle immagini filmiche, analogamente a quanto facevano e fanno ancora le favole, i miti, le leggende, ed i sogni. Utilizzare il potere di queste immagini con fini formativi, offre la possibilità di elaborare le emozioni in processi complessi che hanno la finalità di stimolare nell’individuo lo sviluppo di nuove competenze, la realizzazione del suo cammino di crescita e dei propri progetti profondi». Intanto con la visita, il 3 dicembre, alla mostra d’illustrazione della giunta comunale, guidata dal sindaco Mauro Mazzola, si è conclusa la prima fase della riuscitissima manifestazione. «Insieme agli assessori ho voluto esprimere alla prof.ssa Angeletti il mio apprezzamento per l’evento. – afferma il primo cittadino – Dietro a questa manifestazione c’è un lavoro instancabile nella ricerca di nuovi spunti, idee e progetti per creare ogni anno un contenitore culturale, che sebbene sia rivolto ai bambini, non manca di coinvolgere e interessare anche i più grandi, grazie anche alla partecipazione di ospiti di notevole spessore culturale».