La crisi invisibile della Fondazione. Ora servono politiche di co-marketing.
“Per il 2017 arrivano brutte notizie dalla Fondazione: l’attuale gestione ha ridotto la Fondazione ad un ente inutile ed è davvero incomprensibile come il Comune, gli ordini professionali e soprattutto la politica (M5S e Pd in testa con i rispettivi parlamentari) facciano finta di non accorgersene, continuando a sostenere un management che dura da 14 anni e che proprio di recente ha dimostrato di non saper tutelare il patrimonio dei civitavecchiesi”.
“La famigerata vicenda dei 25 milioni spariti in Svizzera ha in pratica dimezzato il capitale amministrato. Previsti “solo” un milione e 200 mila euro che serviranno quest’anno a mantenere in piedi il carrozzone. Tornano, malgrado gli annunci i gettoni per i membri del CdA, dell’Organo di Indirizzo, dei Revisori, (170 mila euro).
Ovviamente non manca lo stipendio del Direttore Generale, del Vice Direttore Generale (altre 170 mila euro) e di ben sette dipendenti (240 mila euro), insieme agli onorari di un Consulente tecnico, uno del lavoro, il commercialista, l’avvocato, il fiscalista, e una società di consulenza per gli investimenti. Tutto per amministrare le risorse che restano, ovvero: 2 mila euro.
Già perché tanto rimane a disposizione degli interventi a favore di associazioni e iniziative varie.
In difficoltà anche l’asilo con l’aumento della retta a carico delle famiglie e riduzioni di personale in arrivo.
Sempreché funzioni la previsione del 3,5% netto sulla quale si è basato il Consiglio di Amministrazione ancor prima del pronunciamento della società Prometeia, incaricata di fare da Advisor dopo la sberla svizzera. Dunque, una volta esauriti i progetti ancora in corso e finanziati nel 2015 e 2016 (circa 700 mila euro), resteranno solo 2000 euro per tutto il 2017.
Magari è un bene. Magari si aprirà quel confronto per mettere fine all’epoca del mecenate ed entrare con un management tutto nuovo in quella delle politiche di co-marketing e di raccolte fondi, anche attraverso i nuovi media, con molto molto ritardo, mettendo fine alla beneficienza a pioggia”.
Lo ha comunicato Fabio Angeloni.