Nella città di Valldolid dal 7 febbraio al 21 maggio. L’esposizione realizzata nell’ambito del progetto EMAP.

Terminata la prima tappa in Svezia, nel Museo dell’Abbazia di Ystad, dove la mostra Archaeomusica è stata visitata da circa 20mila persone, l’esposizione che accoglie le ricostruzioni materiali e virtuali degli antichi strumenti musicali, dei reperti archeologici e dei paesaggi sonori dell’antichità realizzate con il progetto EMAP, arriva a Valladolid in Spagna. L’Università di Valladolid, partner spagnolo del progetto EMAP, ha fortemente voluto l’esposizione in Spagna e ne curerà la didattica e la divulgazione. Sede della mostra è il Museo della Scienza di Valladolid, dove rimarrà dal 7 febbraio al 21 maggio. Il progetto EMAP, finanziato dall’EACEA con i fondi del Culture programme 2013, strand 1.1, del quale l’assessorato alla cultura del Comune di Tarquinia è coordinatore, è il progetto che si classificò primo nel bando del 2013.

Al progetto partecipano dieci istituzioni di sette diversi paesi europei, tra i quali l’assessorato alla Cultura della Regione Lazio ed il DIBAF dell’Università di Viterbo. Sono circa duecento le ricostruzioni di strumenti musicali antichi esposte in mostra, per un arco cronologico che inizia dal 40.000 a.C per arrivare ai primi secoli dell’alto medioevo. La mostra è organizzata in tre sezioni: la prima ospita gli strumenti degli albori dell’umanità (ossa, fischietti etc.), la seconda, chiamata “gli strumenti attraverso il tempo, propone le ricostruzioni del periodo classico, etrusco-romano e gallico, la terza invece è focalizzata sugli aspetti legati all’uso degli strumenti per le cerimonie e nei contesti funerari. In quest’ultima sezione, una parte di rilievo è dedicata alle ricostruzioni dell’area pompeiana.

Nell’esposizione sono presenti assieme alle varie Lyrae, Chitarae ed Auloi, ai terribili Carnyx della cultura celtica, anche le ricostruzioni etrusche, tra le quali spiccano il lituo della Civita di Tarquinia ed il lituo rappresentato nella tomba dei Rilievi di Cerveteri. La mostra è corredata da alcune stazioni multimediali dove è possibile vedere i video del progetto e le ricostruzioni realizzate mediante laser scan 3d da parte del Cyprus Institut, altro partner del progetto. A cura dell’Università di Huddersfield è invece la postazione multimediali con le ricostruzioni in realtà virtuale di alcuni siti archeologici, quali Stonehenge ed il teatro greco di Paphos, e la Soundgate, una grande camera dove sono stati ricostruiti virtualmente i paesaggi sonori dell’antichità.

Molti gli artigiani ed i musicisti che hanno dato il loro apporto alla mostra ed al progetto: tra di essi, anche il tarquiniese Carlo Brignola, autore di alcune delle ricostruzioni esposte. Nell’ambito dell’esposizione spagnola, sono previsti concerti, attività didattiche per bambini, e la presentazione del documentario del progetto, realizzato dal Conservatorio Reale di Glasgow. Il progetto EMAP ed “Archeomusica” avranno un seguito anche a Tarquinia, in primavera, quando la parte multimediale della mostra sarà allestita alla Sala Capitolare degli Agostiniani e contestualmente i musicisti, che partecipano al progetto, saranno ospiti nella città etrusca dal 12 al 14 maggio.

 

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