Ci risiamo! Sembra infatti essere in arrivo l’ennesimo rinnovo contrattuale; rinnovo che, tanto per cambiare, non porterà quasi alcun giovamento alla nostra, già precaria e difficile, condizione lavorativa: noi ci auguriamo di no, ma. L’auspicio è quello di un netto miglioramento sotto molteplici sfaccettature: paghe più alte, trattamenti lavorativi da considerare nella norma che potessero conferire alla nostra categoria una dignità lavorativa degna di tale nome. Tante sono state le voci di piazza e tante sono state le fandonie raccontate sul web, il tutto con il solo ine di creare confusione tra i marittimi, nella vana speranza di infonderci coraggio. Tuttavia, ancora una volta, l’unica categoria che sarà costretta a subire le angherie di un sistema mal confezionato sarà quella dei Marittimi. Si evidenzia che siamo una categoria di lavoratori Italiani al servizio di un’azienda italiana,
per la quale sarebbero previsti oneri ed onori. E’ al sindacato che ci rivolgiamo.
E’ al sindacato che siamo a chiedere una riscossa, una presa di posizione. Per un salario meritato e rispettoso del lavoro svolto, per orari che possano essere definiti tali. Chiediamo di uscire dal buio decennale, di difendere la nostra categoria a spada tratta, dimenticando i dissapori passati e proclamando stati di agitazione. Lo sciopero come forma di rivoluzione sembra essere stato dimenticato e rigettato dal forte momento di crisi economica.
Quale lavoratore metterebbe a rischio il proprio posto di lavoro per uno sciopero?
Il bisogno di portare avanti la famiglia, di arrivare a ine mese prevale su tutti. Abbiamo, ora più che mai, bisogno che il sindacato ascolti la voce di gruppo dei lavoratori Italiani, riponiamo le nostre speranze e aspettative nella lungimiranza che, in un momento come questo, soltanto il sindacato potrebbe avere.

 

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