“Rispetto alle dichiarazioni rilasciate dal Consigliere Grasso, a cui sono seguite le dichiarazioni dall’Assessore Savignani, in merito al passaggio della gestione dei Servizi Pubblici Locali da HCS alla NewCo Civitavecchia Servizi Pubblici srl, il CODICI di Via Bramante, abituato a parlare solo quando è ragionevolmente CERTO di quello che dice, ha interessato nel fine settimana il Dott. De Leva il quale, pur non avendo alcuna responsabilità sulle scelte fatte, cortesemente ci ha risposto, e di questo lo ringraziamo.
Ebbene il Dottor De Leva conferma quanto affermato dall’Assessore Savignani, e quindi i Servizi Pubblici non sono al momento transitati, ma quella che ci prospetta è una situazione, se possibile, ancor più grave di quella dipinta dal Consigliere Grasso.
Ma procediamo con ordine. Ecco la risposta del Dottor De Leva alla nostra richiesta di chiarimenti:
“Buonasera,
ringrazio per la volonta’ di voler approfondire la notizia emersa sulla stampa. Concordo e confermo quanto gia’ detto dall’assessore Savignani nel recente video.
Aggiungo che sotto il profilo meramente tecnico il passaggio dei rami di azienda dovra’ avvenire con un contratto di acquisto che prevede da una parte la capacita’ finanziaria di CSP di pagare i rami di azienda (e dunque una preventiva capitalizzazione della stessa), dall’altra l’equilibrio economico finanziario del nuovo bplan di CSP per evitare di “violare” la legge Madia: per questo secondo punto la trattativa sindacale e il raggiungimento di un risparmio sul costo del lavoro risulta una “conditio sine qua non”.
Cordiali saluti
Francesco de Leva”.
E proprio quel “conditio sine qua non” (dal Latino “condizione senza la quale non”) è illuminante, e conferma l’impressione da noi avuta sulle intenzioni di questa Giunta e, a questo punto, forse comprendiamo anche il perché ha deciso di non parlare con i Consumatori.
Traduciamo dal legalese. Il Dottor De Leva ci dice, in pratica, che se non c’è un accordo Sindacale per ridurre i costi del lavoro salta tutto, HCS fallisce, portandosi forse dietro il Comune, e, sottinteso, la colpa è, apparentemente, dei Sindacati.
Diciamo “apparentemente” perché, nella realtà dei fatti, questa Giunta, scegliendo come strumento quello della cessione del ramo aziendale, semplicemente se ne lava le mani sia delle esigenze dei lavoratori sia, fatto ancor più grave, delle esigenze dei Cittadini.
Da un lato, infatti, esclude le Associazioni di Consumatori, ed impedisce che si possa modificare qualcosa sulla tipologia e sul modo in cui i Servizi Pubblici vengono resi alla cittadinanza, ad oggi pessimo perché disorganizzato, dall’altra concede ai lavoratori il diritto di non perdere nemmeno un euro e una posizione nel passaggio, lasciando ai Sindacati il doloroso compito di ridurre i costi del lavoro.
Il Comune però non lascia liberi i Sindacati nemmeno di decidere, discutendo con la base, chi dovrà sacrificarsi rinunciando a parte del diritto e in che termini rinunciarci, ma gli fornisce già un piano di ridimensionamento preconfezionato lasciando ai Sindacati il mero compito di farlo “digerire” ai lavoratori.
Che questa Giunta, a dispetto dell’ “uno vale uno”, non avesse in realtà alcun rispetto delle forze sociali lo avevamo capito da tempo, ma che arrivasse addirittura a tentare di strumentalizzarle dando loro la colpa di decisioni già prese non ce lo aspettavamo.
La Giunta abbia il coraggio di assumersi la responsabilità delle proprie scelte, rinunci al comodo “cuscinetto” dell’accordo Sindacale, e, se è convinta di quello che sta facendo, chieda ad ogni singolo lavoratore di firmare l’accordo con cui rinuncia ai diritti e spieghi alla Città perché ha scelto di bloccare completamente ogni possibilità di modifica strutturale dei servizi pubblici.
Questa Giunta non si è assunta la responsabilità di fare ciò che si doveva, e cioè trovare un percorso per chiudere definitivamente l’esperienza HCS e la sua irragionevole gestione dei servizi, permettendo alla Città di ripartire daccapo con una CSP senza vincoli. Ora spieghi alla Città perché lo ha fatto.
E non dimentichiamoci il punto in cui De Leva ci dice che, per permettere tutto questo, la CSP dovrà essere “capitalizzata”.
I pochi soldi del Comune, ovvero le gran tasse locali pagate dai Cittadini, verranno quindi impiegati per pagare questo “capolavoro” che scontenta tutti. Complimenti! Peggio non si poteva fare.
La Giunta sventola lo spauracchio del fallimento di HCS come “IL MALE” – lavoratori a casa e tasse ai massimi livelli, ma siamo sicuri che la cura, far nascere CSP vincolata a dover funzionare come HCS, con le stesse persone nelle stesse posizioni, o quasi, e con il “mattone” di doverla capitalizzare, non sia peggio del male?
Invitiamo quindi i Sindacati a non cedere nel loro ruolo di difensori dei lavoratori, pretendendo fino all’ultimo i diritti che questa Giunta, con il percorso scelto di “non responsabilità” ha deciso di concedergli, e di ripensare, insieme ai Consumatori, una Città nuova e nuovi servizi.
Permettiamo alla CSP di rinascere dalle ceneri di H.C.S. libera da vincoli di servizio, che impediscono di aumentarne la qualità, e assumendo i lavoratori con un bando aperto a tutti dove vengano valorizzati i titoli, per garantire la qualità dei lavoratori, e dove venga riconosciuto titolo preferenziale l’aver lavorato per HCS, tutelando quindi anche i posti di lavoro.
Così facendo, se tutti i lavoratori hanno i titoli per occupare il posto che occupano in HCS, verrebbero pari pari transitati in CSP mentre, se non hanno i titoli per occuparli, verranno sostituiti da chi li ha.
La Giunta ha messo i Sindacati di fronte ad una scelta: o piegarsi alla volontà del Comune o far saltare tutto. Auspichiamo che i Sindacati scelgano la Libertà e non svendano la Città per tutelare quei pochi che, forse, occupano in HCS posizioni senza averne titolo”.
Comunicato Codici Civitavecchia.