La  legge di conversione 18 aprile 2017, n. 48, avente ad oggetto: «Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle citta’.»

(Seconda Parte)

Con logiche non difformi tra loro e denominazioni diverse nel 2006, risultavano attivati in Italia, circa 400 strumenti pattizi, ma che purtroppo di seguito, non videro un loro rinnovo automatico. Questo comportò l’inizio di una nuova era, nella quale si cominciò a pensare all’individuazione di nuovi principi guida dei patti stessi, o accordi che dir si voglia, ritenendo a tal proposito che  le politiche della sicurezza urbana, avrebbero a questo punto dovuto tenere necessariamente conto della singole realtà territoriali, delle loro specifiche peculiarità e che dovevano essere comunque decisi e applicati mediante un sistema di maggiore cooperazione con le diverse istituzioni locali.
Ho aperto questa parentesi, solo per osservare molto sinteticamente, che le varie leggi che si sono susseguite sin dal lontano 1997 per arrivare ai nostri giorni, finalizzate al miglioramento della sicurezza urbana, non hanno dato sempre i frutti auspicati, fornendoli senza ombra di dubbio, solo in pochissimi casi. Possiamo provare a trovare una risposta a ciò, in una serie di variabili, quali: molto spesso la mancanza di fondi, in altri casi per la disapplicazione o la mancata attenzione da  parte degli enti locali delle norme stesse, ed in altri per carenza di risorse umane e forse in altre circostanze ancora, anche per la distrazione verso altri settori e/o finalità diverse, dei fondi disponibili ed all’uopo destinati. Nello specifico, il coinvolgimento dei comuni nella sicurezza urbana, vede in prima linea inevitabilmente la polizia locale, (gli ex vigili urbani), i quali, nonostante i lodevoli propositi previsti dalle norme, si trovano da anni con il turnover bloccato e con gli organici ridotti molto spesso ad un lumicino. C’è da aggiungere poi, la carenza di mezzi e strumenti, quella delle risorse economiche necessarie al loro addestramento. In difetto di tutto questo, le polizie locali, sono oramai investite a 360° da compiti sempre maggiori, sinanco, nella collaborazione con le istituzioni statali in attività antiterroristiche.

 

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