“Alla vigilia del congresso, nel PD sembra di stare in Kenya: safari anagrafico, ma niente progetti di qui a 10 anni, quando i big  ne avranno chi 88 chi 84. Nel frattempo le tribù si alleano, mentre Sel trasloca d’ufficio in MDP. Il dialogo come imperativo categorico, magari partendo dalle Comunità di Destini”.

“La città ha bisogno di pacificazione, di lavoro e di futuro, ma per questo la Sinistra dovrebbe ritornare a fare quello che sa fare meglio: proporre la sua visione di sviluppo di qui a 10 anni.

Quindi dovrebbe iniziare a dibattere, ma vogliamo dirla con Corrado Alvaro? La Sinistra a Civitavecchia ha la rogna, una malattia difficilissima da estirpare che non risparmia le giovani generazioni.

Alla vigilia del congresso, nel PD sembra di stare in Kenya in pieno safari, con gli under  “anta” che  sparano a vista sui vecchi. Le grida hanno fin qui mascherato il vuoto pneumatico, l’assenza di programmi per i prossimi dieci anni, quando cioè i cosiddetti big avranno chi 88 chi 83, comunque tutti più di 80 anni.

Nel frattempo l’antica tribù dei Kykuyu fa pace con i con i Luo che in vista delle le imminenti elezioni si coalizzano con i  Luhya che hanno conquistato il controllo del porto (di Mombasa).

Dal canto suo MDP ha esordito a Civitavecchia con il trasferimento d’ufficio delle tessere provenienti da Sel. Sarebbe stata invece l’occasione giusta per interrogarsi quanto faccia bene alla città  che il suo management resti così coincidente con quello del porto e con gli interessi di tutte le sue aziende.

Due amministrative vinte negli ultimi 10 anni, due fallimenti lampo sempre in nome del porto e dei suoi interessi. Morale, la Sinistra starebbe ancora alla guida della città, invece, Saladini, eletto al primo turno da due civitavecchiesi su tre, andò a casa dopo sette mesi ad opera di Sel e di  una tribù del PD, mentre  Tidei aveva in mente una convenzione “ritenuta troppo onerosa per gli interessi dello scalo”, stando alle rivelazioni post scarcerazione dell’ex sindaco Moscherini che ha raccontato  dell’accordo tra il porto, Sel e il centrodestra per far cadere la sua giunta Tidei dopo appena un anno e mezzo.

Ora, malgrado la rogna, la Sinistra deve iniziare a dibattere affermando il dialogo come imperativo categorico, un dibattito che può e  deve ricominciare dal basso.

Di qui la proposta di ripartire dalle Comunità dei Destini, entità di base sulle quali rifondare l’ente locale, dando loro dignità e ruolo istituzionale.

L’idea ha avuto una bella eco e un’accoglienza ufficiale sul palco di piazza Santi Apostoli. C’era il Pd e c’era anche una bella rappresentanza di Mdp capeggiata da Enrico Luciani.

E’ un terreno di confronto neutrale e fortemente innovativo che può servire da nuovo inizio”.

Così Fabio Angeloni, esponente Pd.

 

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