È il secondo anno consecutivo che l’Università della Tuscia ha la possibilità di mostrare le sue eccellenze nell’ambito del Maker Faire, la più importante manifestazione europea sull’innovazione, che si terrà alla Fiera di Roma dal 1° al 3 dicembre prossimi. Si tratta di un evento che vede protagoniste invenzioni e creatività e celebra la cultura del fai da te in ambito tecnologico. Per chi non lo conoscesse, il Maker Faire è il luogo dove imprese e appassionati di ogni età e background si incontrano per presentare i propri progetti e condividere le proprie conoscenze e scoperte. In un contesto come questo, non potevano certo mancare le università che, per partecipare, devono vincere una ‘’call’’ a loro dedicata. Ebbene, al Maker Faire, c’è anche l’Unitus – rappresentata dal Dipartimento per l’Innovazione nei sistemi biologici, agroalimentari e forestali – che ha vinto la call grazie a un’invenzione del professor Riccardo Massantini e del suo team.
“L’invenzione con la quale abbiamo vinto è un titolatore automatico open-source a basso costo, compatto e completamente programmabile – ha spiegato Massantini – Serve per l’analisi degli alimenti nel settore della post-raccolta. Lo abbiamo chiamato Piaccadino: è una parola composta da piaccametro e arduino ovvero un microcontrollore elettronico che si trova facilmente in commercio. Il nostro “piaccadino” è stato progettato per consentire determinazioni rapide e semplici del contenuto in acidi organici in frutta e ortaggi. La facilità d’uso e la riproducibilità delle misure consentita da questo strumento riduce l’errore delle acquisizioni e massimizza l’efficienza in laboratorio, se paragonata ad una classica titolazione manuale. Più tecnicamente, “Piaccadino” è un progetto multipiattaforma che può essere utilizzato con qualsiasi sistema operativo (Windows, Linux o Macintosh) poiché programmato in linguaggio Python ed estremamente flessibile e facilmente aggiornabile per rispondere a tutte le esigenze dell’utente”.
Per la realizzazione di questo strumento, il professor Massantini ha lavorato in sinergia con un team di persone con competenze diverse ma complementari. Roberto Moscetti, post doc, si è occupato della programmazione in Python dell’algoritmo di gestione; Flavio Raponi, al terzo anno di dottorato, si è occupato della parte chimica; mentre Serena Ferri dottoranda di Ingegneria al secondo anno, si è occupata della la validazione di tutte le titolazioni.
Insomma, l’Università della Tuscia continua a distinguersi per le sue eccellenze. E il Maker Faire, dove sono attesi 150.000 visitatori, sarà un’ottima, ulteriore vetrina per farla conoscere anche ‘’fuori’’.

 

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