“La triste vicenda dello stato di abbandono in cui versa un cittadino civitavecchiese, come d’altronde tanti altri, ha acceso un nuovo agghiacciante faro sulla gestione della cosa pubblica, emergenze sociali comprese, da parte dell’amministrazione. La risposta del vicesindaco Lucernoni, in particolare, dovrebbe essere seguita dalle dimissioni non già da assessore, ma da qualsiasi incarico pubblico. Non si può dire “non ti conosco” a una persona che viene a dipingere una situazione di grave difficoltà. È vero che un soggetto che non ha trovato un posto per sé, difficilmente può essere utile anche agli altri: ma se non il sostegno che un’istituzione dovrebbe dare, almeno quello psicologico e morale non può essere negato. È un aspetto umano che non ha nulla a che fare con le questioni di “equità” e “trasparenza” che l’assessore solleva.

Pure perché, guarda caso, la stessa mancanza di sensibilità e predisposizione almeno all’ascolto non viene esercitata nei confronti dei poteri forti, con l’Enel (a proposito il confronto pubblico, non vi abbiamo più sentito….!!!)  come con il porto, cui si abbuonano milione e milioni di euro, o con le autorità del Viminale che vengono a chiedere l’adesione allo Sprar in una città dove la disoccupazione è enorme e i servizi a pezzi.

Parole dure verso i deboli, cappello in mano davanti ai forti. Lasciamo perdere le incapacità amministrative, la domanda vera a questo punto è un’altra: ma che persone siete?”.
Comunicato del Coordinamento Forza Italia Civitavecchia

 

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