“In Europa si parla tanto di inclusione sociale, si parla di finanziamenti destinati, si parla di categorie a rischio, si parla di disabilita’ e di tante altre belle iniziative a favore delle persone in difficoltà bene la mia domanda è: ma noi facciamo parte dell’ Europa?
Mi capita spesso con gli amici di uscire di sera per andare in qualche locale magari solo a prendere un gelato. Oramai posso dire di avere un censimento delle difficoltà che incontro!
A parte lo slalom tra buche, pali, pendenze pericolose, montagne di immondizie non raccolta e chi più ne ha più ne metta, poi arrivi in un locale qualsiasi e ti rendi conto che oltre il 90% ha barriere a volte insormontabili.
Gradini all’ingresso, gradini interni, magari tutto a posto ma poi per andare in bagno devi tenere la porta aperta perché non entri con la carrozzina oppure usare un water rasoterra che per rialzarti ci vuole la gru… in compenso poi abbiamo locali con bellissimi ed agibilissimi bagni attrezzati che però hanno quattro gradini per entrare ed altri per andare in bagno.
Insomma la cultura dell’inclusione è qualcosa di veramente inconcepibile dai più, eppure ci vorrebbe poco, ci vorrebbe per esempio che il Comune cominciasse a prendere iniziative in tal senso.
Caro Assessore Ceccarelli, Lei quasi due mesi fa scrisse sui quotidiani online e recito testualmente ”omissis … Ricordo che non abbiamo dimenticato che dobbiamo redarre il Peba ed il Pisu. Troveremo – conclude – i finanziamenti a valle dell’approvazione del bilancio»” ebbene, li abbiamo trovati? Il bilancio è stato approvato! Intanto si fanno dichiarazioni di lavori in procinto di
partire, ma per le barriere architettoniche stiamo facendo qualcosa? Possiamo sperare che almeno i lavori che partiranno saranno fatti con i criteri della Total Quality? Possiamo sperare che non si perpetrino ancora una volta le cavolate fatte nel recente passato? (vedi ad esempio il parco del Pincio)
Possiamo sperare che almeno intanto si intervenga nei locali inagibili? al Comune non costerebbe nulla!! Ma come è possibile rilasciare agibilità per uso pubblico a dei locali improbabili?
Vogliamo mandare a scuola i progettisti, i direttori lavori ed i controllori delle opere pubbliche e/o aperte al pubblico? L’Europa ha normato anche recentemente aggiunte e variazioni alla tanto vituperata Legge 13/89 ed allora torno alle prime righe…ma noi siamo in Europa?
Con profonda amarezza constato che purtroppo né si fa né si opera verso l’inclusione.
Una grande ignoranza ed una offensiva mancanza di cultura per l’agibilità permane sia nei cittadini sia nella Pubblica Amministrazione che dovrebbe essere di esempio e guida!
Che fine ha fatto la Cabina di Regia? che fine ha fatto l’offerta di disponibilità dichiarata all’Amministrazione dal Tavolo Tecnico per meglio conoscere le problematiche delle persone con mobilità ridotta?? dove sono le Commissioni per lo studio delle fattibilità?
Insomma se a Civitavecchia sono stati rilasciati circa 3.000 permessi per Disabili qualcosa conteremo in questo contesto pubblico, aggiungiamo gli anziani, le carrozzine ed i passeggini dei bambini piccoli, coloro che momentaneamente sono impediti per incidenti o altro arriviamo ad oltre un quarto della popolazione residente.
Intanto comunico che questa mia rimostranza sarà inoltrata oltre che ai giornali online anche al Prefetto per denunciare la mancata osservanza delle norme ed alla Corte dei Conti… così tanto per sapere dove sono finite le percentuali dei finanziamenti pubblici, (regione, europa, cassa depositi e prestiti ecc) che per legge avrebbero dovuto essere destinati alle opere per l’abbattimento delle barriere architettoniche”.
Elena De Paolis