Angeloni (PD): il porto ha bisogno di legalità e competitività. Difendere il lavoro contro casta e privilegi.

“Il porto ha bisogno di legalità e competitività – vedi lo sciopero nazionale di domani – ed è questo lo spirito della riforma, che punta al cambiamento e  a mettere il sistema in grado di competere su un mercato che è per definizione internazionale. In questo senso, mi pare rilevante (oltretutto vista l’eredità lasciata dal suo predecessore) il lavoro intrapreso dal nuovo Presidente Di Majo che si muove proprio su questi binari.
In una stagione di cambiamento, occorre difendere il lavoro e una ritrovata serenità ai vertici dell’Authority fa bene allo scalo, mentre fa male al porto chi ne fa un terreno di scontro tra tifoserie e lo tratta  come un romanzetto scandalistico.
In questo senso prendo nota, anche dopo la diretta conferma dell’interessata, che la Segretaria non ha mai difeso né i privilegiati né Port Mobility e che le divergenze riguardavano quindi altri temi. La stampa locale ci aveva raccontato, invece, una Macii dalla parte della casta e dei suoi privilegi ovvero schierata a favore di alcuni dipendenti dell’ Authority e a difesa della  concessione  trentennale da 400 milioni, senza uno straccio di gara, alla Port Mobility nata pubblica e poi completamente privatizzata.
Mai state queste, a suo stesso dire, le intenzioni della Segretaria Macii e lo avrei trovato davvero strano da parte sua,  dopo le ispezioni del Mef, le segnalazioni alla Corte dei conti  e soprattutto visto che lo stipendio medio all’Authority è ancora di 105 mila euro lordi l’anno, con punte di 20 mila al mese proprio a Port Mobility”.

Lo ha dichiarato Fabio Angeloni.

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