Arrivano le bollette, ma i rifiuti restano a ingombrare le strade.
“Ma che ve sete magnati?”, si chiede il popolino quando sa delle difficoltà di un’istituzione pubblica. A Civitavecchia però si è particolarmente fortunati: la risposta è davanti agli occhi dello stesso popolo. Alcuni ce l’hanno addirittura sotto il balcone o davanti alla finestra di casa.
Per sapere “cosa se so’ – anzi – che se semo magnati” basta guardare in strada per vedere gli scarti. La risposta è infatti nei cassonetti che ormai restano strapieni a ciclo continuo. La crisi dei rifiuti tra aprile e maggio ne è stata la migliore testimone, con raccolta resa impossibile dal malfunzionamento del servizio. Il tutto avviene peraltro, perché la beffa è sempre dietro l’angolo, mentre i civitavecchiesi vengono persino inondati dalle richieste di pagare Tari, Tasi e tasse varie, come se tutto funzionasse alla perfezione.
Inutile chiedere ragione al Comune targato Movimento 5 stelle come si possa avere una pattumiera al posto del cuore, ma forse pure del cervello. Risponderanno che d’altronde è così, scaricando il rifiuto di una risposta da amministratore… sensibile sulle passate amministrazioni che “se so’ magnate tutto”, immancabilmente. Strano però che sia lo stesso 5 stelle che manda il suo valente assessore Manuedda a destarsi dopo quattro anni di sonno profondo su tutta la linea dell’ambiente a dire che “presto estenderemo la raccolta porta a porta”. Presto… poi s’intende. Si tratta però di quella porta a porta partita in via sperimentale nel 2011, cioè sotto una di quelle amministrazioni che si sarebbero “magnate tutto”, secondo il copione recitato a memoria dagli ineffabili consiglieri grillini.
E il dubbio è: quale sarà l’eredità lasciata, allora, dalla presente amministrazione? Abbiamo un dubbio: che tra un anno fuori dai cassonetti i civitavecchiesi troveranno tanti cuscini e qualche poltrona abbandonata. Speriamo che per allora sia arrivato qualcuno in grado almeno di far funzionare i servizi minimi.