Dopo l’ultimo episodio, agghiacciante e raccapricciante registrato in ordine di tempo, rende ancora più urgente l’adozione di sistemi di videosorveglianza per evitare abusi e violenze nelle scuole, di ogni ordine e grado. Le telecamere servirebbero non solo ad inchiodare i docenti-mostro, ma anche a tutelare gli insegnanti dalle eventuali aggressioni di alunni-bulli.“Oramai non passa giorno senza che i mass media riportino notizie di violenze nelle scuole sia ad opera di maestre e insegnanti, sia da parte degli stessi studenti”. Le telecamere, funzioneranno da deterrente.“È evidente a tutti, l’urgenza di porre un rimedio a maltrattamenti e fenomeni di bullismo all’interno degli istituti scolastici e l’unica strada percorribile è quella della videosorveglianza”. In aggiunta a tale indispensabile rimedio, il Paese che Risorge ritiene opportuno mettere in atto, ulteriori rimedi, sempre con funzione di tutela e deterrente. A tal proposito si sta lavorando, ad un progetto “I nonni vigili, i quali verrebbero impiegati in supporto del personale scolastico (bidelli).“Per tale motivo chiediamo a gran voce l’installazione di telecamere in tutte le scuole e negli asili d’Italia allo scopo di individuare subito episodi gravi e punire i responsabili, limitando così lesioni e prolungati traumi agli alunni, ma anche per una funzione deterrente, perché la possibilità di essere registrati mentre si commette una violenza porterà insegnanti e studenti ad evitare abusi, maltrattamenti e altri crimini”. Qualora, tuttavia, si volessero inserire delle telecamere in classe, mentre si fa lezione, ricordiamo che occorre superare il parere del Garante della privacy, secondo il quale andrebbero installate all’interno delle scuole solo a lezioni concluse. Eventuali visualizzazioni delle immagini all’interno del perimetro scolastico, in orario didattico, è ad oggi consentita solo per motivazioni straordinarie e comunque limitata alla polizia e autorità giudiziaria. Ricordiamo che, negli ultimi anni sono stati anche presentati disegni di legge in tal senso, il provvedimento era stato anche approvato  dalla Camera. Poi, però, del testo si sono perse le tracce. Nell’ultimo sondaggio, ricordiamo, che la questione delle telecamere a scuola non ha portato consensi unanimi, specie fra insegnanti e personale scolastico, i quali, in base ad un sondaggio della Scuola, svolto nel 2016, hanno espresso il loro parere negativo in merito, giudicandola come un’iniziativa lesiva della privacy. La domanda sorge spontanea: alla luce degli ultimi accadimenti di cronaca, con sempre più docenti vittime degli abusi fisici e psicologici da parte di studenti, oggi sarebbero sempre della stessa idea? Non sarebbe più importante tutelare la propria incolumità, mentre si svolge onestamente il proprio lavoro, piuttosto che la privacy? Concludo, con informare i cittadini che, il Paese che Risorge Movimento Civico, nei prossimi giorni, metterà in campo diverse iniziative, al fine di presentare proposte e mozioni, per la risoluzione definitivamente di tali violenze. Si provvederà a contattare tutte le varie forze politiche locali e associazioni, presenti sul territorio, al fine di valutare azioni comuni in quanto, riteniamo che non debba essere questa una questione prevalentemente legata ad un determinato colore politico. Ma un problema sociale a carattere Nazionale.

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