CIVITAVECCHIA, 25 maggio – Quanto sta accadendo con i tfr dei dipendenti di Csp è semplicemente scandaloso. Sono i nodi di una operazione fallimentare che vengono al pettine. Prima hanno pagato sulla loro pelle i creditori, con il M5S che sbandierava il (finto) salvataggio di tutti i posti di lavoro, ora emergono i disastri a carico dei dipendenti di quella che già dopo pochi mesi di vita si dimostra essere peggio di una “Hcs2”.
Il manager De Leva, che si è visto aumentare i propri emolumenti fissi di 25.000 euro in un colpo solo da Cozzolino, che ora a meno di un anno dalla fine dell’amministrazione pensa di blindarne il posto per 3 anni cancellando dallo statuto della società la decadenza automatica al termine della consiliatura, ha scritto ai dipendenti di Argo, Città Pulita ed Ippocrate che il Tfr, in base a quanto previsto nella cessione dei rispettivi rami di azienda, è rimasto nelle società di provenienza, destinate a fallire. Quindi, secondo De Leva, saranno le fallende, di fatto già fallite, società a dover liquidare ciò che resterà dei tfr.
A nulla vale che lo stesso De Leva, parlando anche a nome del Sindaco, rassicuri i dipendenti dicendo che si studierà insieme all’Inps il modo per pagare le liquidazioni senza far perdere ai dipendenti i loro soldi di una vita.
E’ scandaloso che un manager pubblico ed il sindaco rilascino certe dichiarazioni dopo che questa assurda situazione è stata creata con un piano fallimentare, al solo scopo di far partire una nuova società sulla carta priva di debiti.
E’ ancora più scandaloso che oggi ai lavoratori si dica: “dovreste rivolgervi alle aziende di fatto fallite, ma faremo di tutto per risolvervi il problema”, tacendo la verità, ovvero che il problema è stato creato dagli stessi Cozzolino & C. comunque dovrà essere CSP a garantire il pagamento dei TFR, secondo quanto disposto dalla Legge, regolando poi i propri rapporti con le società di provenienza, secondo il principio di solidarietà sancito dal Codice Civile.
Già solo per questo, senza considerare i disastri a monte e – purtroppo – quelli che si verificheranno a valle, dovrebbero dimettersi il Sindaco e gli altri protagonisti del disastro, da Micchi, che ha gestito il passaggio dei rami di azienda (i Tfr di Hcs ad esempio sono stati passati a Csp regolarmente, a differenza degli altri) e continua ad essere pagato come liquidatore di scatole ormai vuote, a De Leva che scrive lettere di questo tenore, senza dirci invece quante perdite sta già producendo la Csp, tra straordinari da corrispondere per non azzerare la giornata di solidarietà, e contratti di servizio con il Comune in deficit per l’azienda, mentre gli emolumenti per il cda che dovrà supportare l’amministratore superano quota 200.000 euro.
Sappiamo già che non avranno la dignità di farlo e che a rimettere insieme i cocci e fare pulizia dovrà pensarci la prossima amministrazione, così come non si sa con quale faccia qualcuno dovrà chiedere scusa ai dipendenti che essendo andati in pensione nel periodo di transizione dalle sot a Csp non potranno neppure rivolgersi alla stessa Csp per avere quanto gli spetta come sacrosanto diritto.
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